“Il ritorno dell’America comincia oggi“, ha esordito, prima di vantare i propri successi e di incolpare Joe Biden per un Paese ora “in declino, umiliato e deriso sulla scena internazionale”, dal caotico ritiro dall’Afghanistan al conflitto in Ucraina con cui ha portando il Paese “sull’orlo di una guerra nucleare”. “Proprio oggi un missile è stato mandato, probabilmente dalla Russia, dentro il confine della Polonia”, ha affermato.
“La gente è impazzita e arrabbiata e noi abbiamo un presidente che si addormenta ai vertici internazionali”, ha attaccato. Biden gli ha risposto in tempo reale dal G20 di Bali con un tweet secco: “Donald Trump ha rovinato l’America”. Il momento clou è stato quando a metà discorso ha annunciato solennemente la sua corsa nel 2024, dopo aver già presentato i documenti alla commissione elettorale federale: “per rendere l’America nuovamente grande e gloriosa, stasera annuncio la mia candidatura a presidente degli Stati Uniti”, ha scandito tra le ovazioni della folla, anche se complessivamente tutto il suo messaggio è sembrato vecchio, ripetitivo, ossessivo.
“Biden non avrà altri quattro anni”, ha promesso, assicurando che “da ora all’election day combatterò come nessun altro prima e sconfiggeremo la sinistra democratica radicale che sta tentando di distruggere il nostro Paese dall’interno”. “Questa non sarà la mia campagna, questa sarà la vostra campagna”, ha proseguito il tycoon, rilanciando il suo movimento Maga, il suo slogan “America first” e l’immagine di una nuova “età dell’oro”.
Trump ha vantato i successi della sua presidenza, sorvolando sul caos della pandemia e ignorando la sua “big lie” sulle elezioni culminata nell’attacco al Congresso. Quindi ha puntato il dito contro Biden per l’inflazione, la crisi del migranti e una invasione dell’Ucraina che con lui “non sarebbe successa”, promettendo di tenere l’America “fuori da ogni guerra”. Il tycoon ha insistito anche sul successo dei suoi candidati a Midterm con 232 vittorie e 22 sconfitte, omettendo di dire che le debacle sono avvenute nei posti chiave.
E si è dipinto come “una vittima” delle inchieste (da cui tenterà di proteggersi usando proprio la ricandidatura), e ha ironizzato di avere il “record” dei mandati di comparizione, dicendosi più perseguitato di Al Capone. Ha chiuso dopo 68 minuti uscendo con Melania, unico membro sul palco di una famiglia divisa sulla sua candidatura. La figlia Ivanka ha già messo in chiaro che questa volta darà priorità alla famiglia e non sarà coinvolta in politica, sostenendo il padre “da fuori dall’arena politica”.
Diviso anche il partito repubblicano, con il governatore della Florida Ron DeSantis, suo principale potenziale rivale, che lo ha attaccato poco prima dell’evento accusandolo, senza nominarlo, del flop Gop a Midterm. Gli volta le spalle anche Rupert Murdoch: il magnate, secondo il Guardian, lo ha avvisato che il suo impero mediatico non lo sosterrà nel suo tentativo di tornare alla Casa Bianca, preferendogli DeSantis.