Rappresaglia diplomatica: il governo russo ha annunciato che vieterà l’ingresso nel paese a 52 cittadini irlandesi, tra i quali il primo ministro Micheal Martin, in risposta alle «misure restrittive unilaterali» approvate da Dublino per l’invasione dell’Ucraina.
«In risposta alle decisioni antirusse del governo irlandese – ha dichiarato il ministero degli Esteri di Mosca – che sostiene le misure restrittive unilaterali approvate dall’Unione Europea nei confronti dei cittadini russi volte a isolare il nostro Paese, è stata presa la decisione di includere 52 rappresentanti e politici irlandesi nella lista dei divieti d’ingresso».
Oltre al premier, la lista degli irlandesi banditi da Mosca comprende il vice primo ministro Leo Varadkar e i ministri degli Esteri, della Difesa, della Giustizia e delle Finanze, nonché senatori e membri del camera bassa del Parlamento. Mosca ha affermato che, «agendo sotto i dettami di Bruxelles, l’Irlanda sta portando avanti un’aggressiva campagna di propaganda antirussa. Un percorso che ha condotto a tagliare la cooperazione bilaterale a discapito dei propri interessi e alla conseguenza di alimentare l’isteria russofoba nella società irlandese, che è sfociata nell’attacco di marzo all’ambasciata russa a Dublino. Per quanto riguarda la possibilità di altre misure, ci faremo guidare dalla risposta di Dublino», ha sottolineato il ministero degli Esteri russo.