Nella Russia di Putin bavaglio e repressione: «Non abbiamo motivo di essere tristi, perché, amici, abbiamo vinto questo processo. È stato concepito come un processo farsa contro un `nemico del popolo´ (da me incarnato), ma si è trasformato in un megafono contro la guerra».
Lo ha scritto l’oppositore russo Ilia Yashin su Telegram dopo essere stato condannato a otto anni e mezzo per aver denunciato l’invasione dell’Ucraina. Lo riporta la testata online Meduza.
«Abbiamo detto la verità sui crimini di guerra e abbiamo chiesto la fine dello spargimento di sangue. In risposta, tutto ciò che abbiamo sentito è stato un miscuglio di slogan dell’era della Guerra Fredda», ha scritto Yashin.