In Perù, quattro ragazze italiane, tre romagnole e una della provincia di Firenze, sono bloccate da circa 36 ore su un pullman che viaggiava verso la Bolivia. «Siamo partite lunedì sera con autobus notturno – racconta una di loro, Giulia Opizzi, all’AGI – ma a causa delle proteste che ci sono in questo periodo, dopo il tentato colpo di Stato, le persone stanno bloccando i negozi, centri commerciali e i mezzi di trasporto».
In questo momento ci sono dunque circa 15 chilometri di coda per uscire dal paese: «Il mezzo è stato bloccato con dei cumuli di sabbia e con delle rocce. Siamo bloccate da lunedì notte». Giulia è originaria di Cesenatico, «a bordo c’erano tanti italiani ma molti hanno deciso di partire a piedi». Una situazione che si sta rivelando difficile anche per usare i servizi igienici, lavarsi o mangiare: «qui non possiamo usare le carte di credito e in molti hanno finito i soldi», spiega Giulia.
«Ci sono alcuni market ma non sappiamo se il denaro ci basterà», prosegue la ragazza che attualmente insieme alle altre, tutte di età compresa tra i 21 e i 33 anni, si trova bloccata nel villaggio di Checacupe. «Noi – continua – non abbiamo visto agenti di polizia in questi giorni, sono molto impegnati nelle città perché stanno spaccando vetrine e negozi. Dietro di noi abbiamo una fila di una decina di chilometri di tir e bus e non riuscirebbero a passare. Sarebbe inoltre difficile dialogare con loro perché parlano un particolare dialetto peruviano». Le ragazze sono partite alla volta di un tour dei principali paesi sudamericani: «Siamo in viaggio, facciamo Perù, Bolivia, Cile e Argentina, staremo via un po’ di mesi. Ora – spiega ancora – aspettiamo che la Farnesina si occupi di noi, intanto siamo in contatto con l’ambasciata italiana in Perù», conclude.