Un omofobo violento e pericoloso: oggi, dopo la consegna di una medaglia ricevuta dalla Guardia Nazionale russa per «il rafforzamento della cooperazione militare, anche con altri paesi», il capo della Repubblica Cecena, Ramzan Kadyrov, ha detto di accettare le scuse di papa Francesco per le sue parole sui ceceni e buriati. Lo riferisce l’agenzia russa Ria Novosti, citata dal sito d’informazione vaticana Il Sismografo.
Il 15 dicembre scorso, la portavoce ufficiale del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, aveva affermato che era pervenuta una nota diplomatica (senza precisare se verbale o scritta) del cardinale Pietro Parolin con le scuse per le parole del Papa sui ceceni e i buriati. Zakharova aveva detto che con questa dichiarazione l’incidente poteva essere considerato chiuso e che la Russia contava d’ora in poi su una continua interazione costruttiva con il Vaticano.
Oggi è toccato al leader ceceno accettare le scuse della Santa Sede. «Siamo lieti che si siano resi conto del loro errore e si scusino. Accettiamo le scuse, ma diciamo a tutti: state attenti, non toccate i nostri sentimenti, specialmente i ceceni», ha risposto Kadyrov.
Il Pontefice, in un’intervista alla rivista dei gesuiti statunitensi `America´, aveva affermato che la massima crudeltà durante la guerra in Ucraina era opera di soldati cresciuti al di fuori della tradizione russa, citando come esempio i buriati e i ceceni. Il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov aveva osservato `a caldo´ che la dichiarazione del Papa non aiutava né le autorità del Vaticano né alla risoluzione del conflitto in Ucraina. (