Salvini ci zuppa il pace ma il fan di Putin ha poco da fare il gradasso. «Continua lo scandalo Sinistra-fondi islamici-Europa. Io, a differenza di Pd e compagni, non godo delle disgrazie altrui, e penso che tutti siano innocenti fino a prova contraria. Se penso al fango gettato per anni sulla Lega dalla sinistra e da tivù e giornali compiacenti, senza alcun fondamento, sono orgoglioso che noi siamo diversi».
Così il vicepremier e ministro delle infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, su Instagram circa la richiesta delle autorità belghe di revocare l’immunità parlamentare agli eurodeputati Andrea Cozzolino (Pd) e al belga di origini italiane Marc Tarabella, socialista, nell’ambito dello scandalo Qatargate.
Quello che dimentica Salvini, al di là delle numerose inchieste che in questi anni hanno visto esponenti della Lega indagati e condannati e al netto della famosa storia dei commercialisti della Lega sui quali Salvini metteva la mano e che invece hanno patteggiato la condanna, è che nessun esponente del Pd o della sinistra è stato ‘pizzicato’ a Mosca mentre dava la disponibilità a nome della Lega a portare avanti politiche favorevoli a Putin in sede Ue chiedendo in cambio una provvigione su una fornitura petrolifera, poi saltata.
Al di là degli aspetti giudiziari è chiaro che la cosa è politicamente rilevante. Ed è da notare che Salvini non ha mai querelato Savoini che – da come emerge dalla intercettazione – era andato a Mosca parlando della disponibilità della Lega e di Salvini a fare determinate scelte politiche?
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