Un paese dal grilletto facile e nel quale la polizia ha il grilletto ancora pià facile. Negli Usa è polemica per l’ennesimo caso di violenza spropositata da parte della polizia. A Los Angeles l’insegnante 31enne Keenan Anderson, cugino della fondatrice del movimento Black Lives Matter, è morto a terra, con un poliziotto che gli premeva il gomito sul collo e un altro che lo ha colpito con una pistola stordente per oltre 30 secondi. “Anderson era rimasto coinvolto in un incidente stradale ma i poliziotti arrivati sul posto, invece di aiutarlo, l’hanno gettato a terra e colpito”, ha denunciato la famiglia.
A un certo punto l’uomo, in preda al panico, ha urlato: “Aiutatemi, stanno cercando di farmi quello che hanno fatto a George Floyd“.
Prima il Taser, poi l’arresto cardiaco Anderson è finito in arresto cardiaco dopo essere stato colpito da un Taser della polizia. Gli agenti hanno raccontato di essere intervenuti sulla scena di un incidente d’auto a Venice, Los Angeles, dove hanno trovato Anderson visibilmente agitato. Secondo quanto riportato dalla Nbc, la polizia ha più volte tentato di far calmare l’uomo prima di immobilizzarlo. Durante la colluttazione, un agente ha utilizzato contro di lui una pistola per stordirlo. Infine gli agenti lo hanno ammanettato alle mani e ai piedi e i paramedici hanno portato l’uomo in un ospedale locale, dove è morto per arresto cardiaco.
L’episodio è stato ripreso dalle body cam indossate dagli agenti che hanno fermato Anderson ed è stato poi diffuso. “Chiaramente non era sano di mente – ha detto Carl Douglas, avvocato della famiglia Anderson, riporta ancora la Nbc -, eppure è stato trattato con tanta forza”. Il dipartimento di polizia della città ha affermato che la sua unità di tossicologia forense ha eseguito un esame tossicologico su di lui il 5 gennaio e ha stabilito che Anderson aveva metaboliti di cocaina e cannabinoidi in corpo.
Il messaggio della cugina La cugina Patrisse Cullors ha scritto sui social, postando una foto di Anderson: “Questo è mio cugino Keenan. E’ stato ucciso dalla polizia di Los Angeles a Venice il 3 gennaio 2023. Mio cugino era un educatore e lavorava come insegnante di inglese. La polizia di Los Angeles ha ucciso tre persone quest’anno. Una di loro è un mio parente. Keenan avrebbe dovuto essere vivo. Suo figlio avrebbe dovuto essere cresciuto da sua padre. Keenan, noi combatteremo per te e per tutti i nostri cari, colpiti dalla violenza di stato”.