Una modifica alla Costituzione per dare un po’ di trucco all’esterno e non dire apertamente che si tratta di una dittatura. Anche se tra il dire e il fare c’è di mezzo la guerra all’Ucraina che Putin ha dichiarato pensando di poter piegare Kiev in poche settimane.
L’amministrazione del Cremlino ha già avviato i preparativi per le presidenziali de 2024, partendo dal presupposto che non saranno rinviate e che Vladimir Putin si ricandiderà.
Secondo fonti vicine al Cremlino, gli addetti ai lavori del “blocco politico” dell’amministrazione hanno avuto di recente un giro di consultazioni sulla materia con esperti e consulenti, nell’ottica di impostare per tempo una campagna elettorale e relativi contenuti.
Finora lo studio è di carattere preliminare: “non ci sono ancora contorni netti della componente ideologica, anche se si presume che sarà basata sul tema dell’unità”, scrive Kommersant, quotidiano con buoni contatti nel palazzo presidenzale. I funzionari del Cremlino intendono inoltre monitorare da vicino le elezioni regionali del 2023 per tenerne conto per il voto a livello federale, in agenda per marzo 2024.
L’attuale presidente, al potere dal 2000, non ha mai detto né mai smentito di avere piani per una ulteriore candidatura, resa possibile dalla riforma costituzionale del 2020, che ha ‘annullato’ i suoi mandati presidenziali e quindi il vincolo di due mandati consecutivi al massimo che sarà regola per i leader del Cremlino dopo Putin.
L’amministrazione presidenziale tuttavia si muove dando per scontato che il capo dello Stato correrà di nuovo. Lo stesso Putin in passato ha lasciato intendere che avrebbe potuto farlo in caso la situazione a livello di sicurezza della Federazione russa lo avesse reso auspicabile e la guerra in corso in Ucraina sembra configurare la ‘condizione’ posta per il quinto mandato putiniano.
La questione delle elezioni viene evocata nel momento in cui si moltiplicano le voci di un leader russo in difficoltà, indebolito nel fisico e nella gestione del potere sulla scia della disastrosa campagna militare in Ucraina.
Una congiuntura che fa ipotizzare, tra l’altro, il rinvio delle presidenziali, e le voci raccolte da Kommersant sembrano volere escludere questo scenario.
Oggi tra altre cose Putin ha ordinato di valutare “la questione del miglioramento dei meccanismi di controllo pubblico nel processo elettorale entro il primo luglio”.