Fascisti e golpisti nell’animo: l’ex ministro della Giustizia brasiliano Anderson Torres è stato arrestato dalla polizia federale brasiliana al suo rientro dagli Stati Uniti, su mandato emesso dalla Corte Suprema federale nell’ambito delle indagini sulle violente manifestazioni filogolpiste di domenica scorsa.
Secondo quanto reso noto dall’attuale titolare della Giustizia, Flavio Dino, Torres – che ricopriva ora l’incarico di responsabile per la sicurezza del Distretto Federale di Brasilia – avrebbe deciso di ridurre fortemente il numero degli agenti dispiegati per la protezione delle sedi istituzionali nella capitale appena poche ore prima dei disordini, favorendo così l’assalto dei manifestanti.
Inoltre, nella sua abitazione è stata ritrovata dalla polizia una bozza di decreto presidenziale con cui l’ex presidente Jair Bolsonaro avrebbe potuto intervenire sull’operato – mediante una sorta di commissariamento militare – della Commissione elettorale e interferire con l’esito del voto.
Torres – che si trovava in vacanza con la famiglia negli Stati Uniti – ha spiegato nei giorni scorsi che “probabilmente” la bozza si trovava nell’archivio degli atti scartati; di fatto, secondo l’opinione dei giuristi sarebbe stato incostituzionale dal momento che lo “stato di allerta” menzionato nel decreto è applicabile su inizativa del Capo dello Stato a dei territori geografici o amministrativi, e non a delle istituzioni.
