Bolsonaro ammette: "Ecco tutti gli errori che ho fatto nel mio mandato"
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Bolsonaro ammette: "Ecco tutti gli errori che ho fatto nel mio mandato"

Durante la drammatica crisi del Covid, che ha ucciso almeno 687.000 persone in Brasile, la sua mancanza di empatia ha scioccato gran parte della popolazione

Bolsonaro ammette: "Ecco tutti gli errori che ho fatto nel mio mandato"
Jair Bolsonaro
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17 Gennaio 2023 - 10.33


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Bolsonaro, rimasto isolato e quasi in silenzio durante le sue ultime settimane in carica, ha condannato il “saccheggio” e ha negato qualsiasi coinvolgimento negli attacchi.

Durante la drammatica crisi del Covid, che ha ucciso almeno 687.000 persone in Brasile, la sua mancanza di empatia ha scioccato gran parte della popolazione e ha spinto una commissione parlamentare d’inchiesta a chiedere la sua incriminazione per “crimini contro l’umanità”. Durante il suo mandato, anche la deforestazione media annua nell’Amazzonia brasiliana è aumentata del 75,5% rispetto al decennio precedente.

Bolsonaro, inoltre, è accusato di spese eccessive durante il suo mandato con la carta di credito presidenziale: ad esempio, all’indomani del matrimonio del figlio avrebbe speso l’equivalente di 10.000 euro in una panetteria.

L’ex presidente del Brasile Jair Bolsonaro ha confessato di avere compiuto “alcuni errori” durante il suo mandato alla guida del Paese, in occasione di un discorso davanti ai sostenitori negli Stati Uniti. “In quattro anni (…)

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ci sono state delle carenze, sì, ha senso. Abbiamo commesso degli errori”, ha detto Bolsonaro, secondo un video del suo discorso diffuso nelle ultime ore.

L’ex leader di estrema destra ha lasciato il Brasile il 30 dicembre, due giorni prima del passaggio di consegne al suo successore di sinistra Lula, che lo ha sconfitto alle urne nelle elezioni presidenziali di ottobre.

Nel video pubblicato dal sito di notizie Metrópoles, i suoi sostenitori consigliano a Bolsonaro di non tornare in Brasile, dove la Corte Suprema lo ha recentemente incluso in un’inchiesta per il suo ruolo nell’assalto alle sedi delle istituzioni a Brasilia l’8 gennaio.

Quel giorno, migliaia di persone identificate come bolsonariste hanno invaso la sede della presidenza, del Congresso e della Corte Suprema, rifiutandosi di riconoscere il risultato elettorale. “Deploro quello che è successo”, ha detto Bolsonaro, descrivendo questi eventi come “incredibili”. Infrastrutture, opere d’arte inestimabili e mobili che fanno parte del patrimonio nazionale sono stati distrutti durante i disordini. Quasi 1.200 persone sono state incarcerate per atti definiti “terroristici” dal governo di Lula.

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