Il presidente brasiliano, Luiz Inacio Lula da Silva, ha criticato l’operato dei servizi segreti in occasione dell’assalto ai palazzi del potere di Brasilia commesso l’8 gennaio da sostenitori radicali del suo predecessore, Jair Bolsonaro.
«Abbiamo una intelligence ovunque: nell’Esercito, nel Gabinetto di sicurezza istituzionale, nella Marina e nell’Aeronautica. La verità è che nessuna di queste è servita per avvisare il presidente della Repubblica», ha detto Lula intervistato da GloboNews, sottolineando che «non avrebbe lasciato Brasilia» (per visitare le zone alluvionate di Araquara, ndr), se fosse stato avvertito dell’arrivo di migliaia di persone nella capitale.
Nell’intervista, Lula ha ribadito la sua convinzione che Bolsonaro sia coinvolto nel «tentato colpo di stato». A suo giudizio, l’ex leader di destra è andato negli Usa il 30 dicembre convinto che sarebbe poi tornato in Brasile «nella gloria di un golpe».