In Corsica di parlava italiano e la lingua corsa è mnolto più italiana che francese (anzi non è per nulla francese). E ora che fare dopo che Parigi a quasi raso al suolo lingue e cultura corsa a causa del suo centralismo?
Il presidente francese, Emmanuel Macron, ha dichiarato oggi che non c’è «alcun tabù» riguardo l’avvenire istituzionale della Corsica, l’isola francese del Mediterraneo segnata da un forte movimento autonomista, anche se esclude una eventuale indipendenza. In occasione di un incontro con i rappresentanti della Corsica al ministero dell’Interno di Parigi, il capo dello Stato si è detto aperto a tutte le soluzioni messe sul tavolo, dall’autonomia alla differenziazione, nel quadro di un progetto di riforma costituzionale, ha spiegato un consigliere. Macron ha tuttavia ribadito le due «linee rosse» di Parigi, vale a dire il mantenimento «della Corsica nella Repubblica» francese nonché il «rifiuto di creare due categorie di cittadini».
Insieme al ministro dell’Interno, Gérald Darmanin, Macron incontrerà nuovamente i rappresentanti corsi «prima dell’estate» per «fare il punto sulle varie proposte».
Nel marzo scorso, Darmanin si era impegnato a discutere dell’autonomia corsa e nel luglio successivo – quattro mesi dopo l’omicidio in carcere dell’indipendentista corso condannato per l’omicidio del prefetto Erignac, Yvan Colonna – è stato poi istituito un Comitato strategico sul futuro dell’isola.