L’attivista e presidente di “Stop Violènces”, Vanessa Mendoza Cortés, potrebbe essere processata solo per aver parlato in difesa dei diritti delle donne, compreso il diritto all’aborto.
Nel piccolo stato dei Pirenei tra Spagna e Francia, anche solo parlare di aborto sicuro può costare l’accusa di “crimini contro il prestigio delle istituzioni”.
È quanto denuncia Amnesty International. Nel procedimento giudiziario avviato, nel 2019, nei confronti di Vanessa Mendoza Cortés, per aver esercitato il suo diritto alla libertà di espressione così come i tentativi di delegittimare le sue azioni in difesa dei diritti umani delle donne e delle ragazze, siano coerenti con un modello globale di intimidazione volto a impedire alle donne che difendono i diritti umani di contrastare la discriminazione e promuovere l’uguaglianza.
L’attivista rischia una multa salatissima e l’iscrizione al casellario giudiziario. Amnesty chiede alle autorità andorrane di far cadere l’accusa contro Vanessa Mendoza Cortés.