La propaganda del Cremlino ha dato grande risalto alle visite istituzionali del Presidente Putin, che ha viaggiato prima verso Mariupol e poi verso Rostov sul Don, capoluogo dell’omonima oblast russa vicino alle zone di guerra.
C’è chi però adesso si chiede se colui che si è fatto vedere nelle strade della città che, per mesi, è stata simbolo della resistenza ucraina, fosse davvero Putin o uno dei suoi numerosi sosia: lo studio del modo in cui si muoveva e camminava, il volto e il modo di muovere entrambe le bracia hanno fatto pensare ad un sosia.
Stephen Hall, docente di politica russa e post-sovietica all’Università di Bath, ha detto che «si riserva il giudizio» ma ha fatto notare che i cittadini «grati» presenti nel video potrebbero non essere autentici: «Putin ha molti sosia e i residenti `grati´ erano probabilmente guardie della sua sicurezza in borghese!».
Notoriamente molto attento a tutelarsi, Putin, nelle immagini trasmesse da Mariupol, appare conversare e parlare vicinissimo ai residenti ucraini. Ecco allora che Anton Gerashchenko, consigliere del ministro degli Interni a Kiev, ha messo a confronto le immagini di Putin, al Cremlino, dietro la sua scrivania durante una riunione al Consiglio di sicurezza e le immagini arrivate dal Donbass. Curiosamente nel primo caso lo `zar´ è molto più distante dai suoi interlocutori di quanto non fosse a Mariupol: «Ha più paura del suoi ufficiali che dei `residenti´ di Mariupol?».