La guerra in Ucraina ha diviso anche il mondo ortodosso o, meglio, ha isolato ancora di più il patriarcato di Mosca dagli altri.
«I vertici della Russia e della Chiesa ortodossa russa sono complici del crimine di aggressione e condividono la responsabilità per crimini come gli scioccanti episodi di rapimento di bambini in Ucraina». Lo ha affermato oggi il Patriarca di Costantinopoli, Bartolomeo, durante la seconda giornata della sua visita ufficiale in Lituania.
Intervenendo al forum sul dialogo interreligioso organizzato dal Parlamento lituano (Seimas), il patriarca ha aggiunto che la guerra in Ucraina non solo influenzerà lo sviluppo dell’Europa e del mondo, ma pone già da ora «delle sfide fondamentali anche per il mondo del cristianesimo ortodosso».
Bartolomeo ha sottolineato che la guerra scatenata dalla Russia in Ucraina ha di fatto rallentato il processo di integrazione ecumenica tra chiese cristiane che la fine della Guerra fredda aveva favorito: «L’aggressione della Russia all’Ucraina», ha affermato il Patriarca di Costantinopoli, «ha causato una situazione di stallo. Abbiamo capito che, oltre all’unità politica ed economica, anche l’unità spirituale è molto importante, ma in questo campo, invece di ottenere progressi, abbiamo sperimentato una costante regressione».