Da Mosca parole bellicose. Non solo la Russia non vuole restituire i territori illegalmente occupati ma pretende la smilitarizzazione dell’Ucraina e un governo amico di Putin e non dell’Unione europea.
“Tutti gli obiettivi dichiarati dell’operazione militare speciale (la guerra, ndr) saranno raggiunti nonostante l’aumento dell’assistenza militare all’Ucraina da parte dell’Occidente”. Lo ha affermato il segretario del Consiglio di sicurezza russo, Nikolay Patrushev, in un incontro con le sue controparti dei paesi membri dell’Organizzazione per la cooperazione di Shanghai a Nuova Delhi.
“Nonostante il sostegno militare in costante crescita per l’Ucraina da parte degli Stati Uniti e di altre nazioni occidentali, tutti gli obiettivi dichiarati dell’operazione militare speciale saranno certamente raggiunti. Realizzeremo la smilitarizzazione e la denazificazione dell’Ucraina e garantiremo l’integrità territoriale della Russia e la sicurezza del nostro popolazione”, ha detto Patrushev. Tradotto: le province annesse non saranno mai restituite.
Il dirigente putiniano ha anche denunciato l’ingerenza negli affari interni dei paesi sovrani e le loro politiche di sanzioni unilaterali e misure restrittive. A suo avviso, l’esempio più evidente della ricerca dell’egemonia mondiale da parte degli americani e dei loro satelliti è la crisi in Ucraina che hanno provocato. Ossia per Mosca la ragione dell’invasione russa e riconducibile all’Europa e non alle vocazioni imperialiste di Putin.
“I militari ucraini vengono addestrati attivamente sul territorio degli stati della Nato. Circa 50 paesi che compongono la cosiddetta coalizione di Ramstein sono coinvolti nel conflitto armato a fianco del regime di Kiev”, ha sottolineato Patrushev.
E poi una conclusione sovranista: è estremamente importante preservare costumi e tradizioni, sostenere i valori umani universali e prevenire manifestazioni distruttive delle politiche occidentali. E tutto questo si ottiene invadendo e bombardando l’Ucraina e introducendo leggi liberticide che vietano la libertà di parola e di opinione.