In Russia, chiesti 25 anni di carcere per il politico dissidente Vladimir Kara-Murza, in carcere per una serie di accuse infondate e costruite ad arte. Ma, non è escluso l’ergastolo.
Sopravvissuto al veleno, il dissidente è destinato ad una pena lunghissima e in condizioni di salute assai precarie in conseguenza di ben due tentativi di avvelenarlo per eliminarlo dalla scena politica.
Vladimir Kara-Murza fin dai primi giorni della guerra si è dichiarato contro l’aggressione russa all’Ucraina, guerra – ha denunciato – che porta disastri senza fine al popolo ucraino e divora la vita dei militari russi e dei cittadini mobilitati. Ma – come si sa – oggi in Russia, sostenere la pace e la fine della guerra è un reato penale che prevede pene pesantissime. Peraltro, Kara-Murza è stato accusato anche di tradimento. Il suo tradimento sarebbe stato – come sostiene il procuratore che ha chiesto la condanna del dissidente – di aver parlato in alcuni forum internazionali condannando la guerra e la persecuzione dei dissidenti nella Russia di Putin.
Parole e opinioni che in Russia con l’attuale legislazione sono equiparate, per gravità, all’omicidio, e pure con molte circostanze aggravanti. Oggi Kara-Murza è in carcere e attende la mostruosa sentenza, probabilmente la condanna all’ergastolo. Solo per aver pronunciato parole contro la guerra. Come si ricorderà, Vladimir Kara-Murza è sopravvissuto a due tentativi di avvelenamento, uno dietro l’altro. Tentativi fortunatamente falliti, ma che hanno fortemente intaccato la sua salute. Nonostante anche i medici del carcere stiano lanciando l’allarme per lo stato del dissidente avendogli diagnosticato una malattia grave e progressiva (la polineuropatia, che minaccia la paralisi delle gambe), il giudice ritiene possibile mantenere Kara-Murza in cella, dove non è possibile un trattamento medico completo. Questo, nonostante la diagnosi fatta a Vladimir sia inclusa nell’elenco delle malattie che gli impediscono di scontare la sua pena.
In favore del dissidente si muove un appello di esponenti della cultura che ritengono tutte le accuse mosse contro Vladimir Kara-Murza solo dettate da motivazioni politiche, e le accuse di tradimento un cinico accanimento.
Lo stesso Kara-Murza si è rivolto ai politici dei Paesi occidentali precisando che non è “l’intero Paese”(la Russia) che è da biasimare per le azioni repressive e la politica estera aggressiva dello stato russo, ma responsabilità personali di chi è al potere. “Quel che sta accadendo – si dice nell’appello – è un esempio della volontà di far ritornare la Russia di oggi alle pratiche del terrore politico di Stalin. Il terrore contro il dissenso e il suo stesso popolo – si aggiunge nell’appello – è costato alla Russia molte centinaia di migliaia di vite nel secolo scorso. Questo terrore è iniziato con processi farsa di oppositori politici e dissidenti, e si è concluso con esecuzioni di massa e imprigionamenti di cittadini comuni, compresi quelli che hanno accolto con favore i primi processi farsa e sono stati coinvolti nella loro organizzazione”.
E ancora: “Chiediamo che le autorità russe, le forze dell’ordine e i giudici tornino sulla via della giustizia. Per giudicare assassini e criminali, non cittadini onesti e responsabili che osano pensare e dire la verità. Per fermare il nuovo scivolamento della Russia verso lo stalinismo e il sistema totalitario”. Segue un gran numero di firme. L’appello è aperto.