La Russia ha accusato l’Ucraina di “minare le iniziative di pace” rifiutando il dialogo con Mosca. Siamo al solito rovesciamento della realtà. Una accusa che arriva dopo la prima conversazione telefonica dall’inizio del conflitto tra il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e il suo omologo cinese Xi Jinping, alleato del Cremlino.
“Le autorità ucraine e i loro sostenitori occidentali hanno già dimostrato la loro capacità di minare le iniziative di pace”, ha dichiarato il ministero degli Esteri russo in un comunicato.
Mosca ha inoltre dichiarato di “prendere atto” della volontà della Cina di “adoperarsi per un processo negoziale” tra Russia e Ucraina, ma ha criticato Kiev per aver “rifiutato qualsiasi iniziativa sensata volta a una soluzione politica e diplomatica della crisi”.
Secondo il ministero russo, l’Ucraina ha presentato “ultimatum con richieste deliberatamente irrealistiche” e ha “improvvisamente rifiutato” una bozza di accordo di pace nella primavera del 2022, dopo l’inizio dell’intervento militare russo.
Il presidente Volodmyr Zelensky ha ripetutamente accusato la Russia di lanciare “ultimatum” e ha dichiarato che non avrebbe negoziato con Vladimir Putin, insistendo sulla restituzione di tutti i territori occupati dall’esercito russo, compresa la Crimea annessa nel 2024.
“Qualsiasi appello alla pace difficilmente può essere percepito in modo adeguato dai burattini controllati da Washington”, ha dichiarato il ministero russo con evidente sprezzo verso le autorità ucraine.
Mercoledì Zelensky ha annunciato di aver avuto un incontro “lungo e significativo” con Xi Jinping, un alleato di Mosca con cui voleva parlare da mesi. Ufficialmente, la Cina si dichiara neutrale nel conflitto, ma Xi Jinping non ha mai condannato l’offensiva russa e ha mostrato il suo sostegno a Vladimir Putin, anche se nell’ambito di accordi di altra natura.
Argomenti: guerra russo-ucraina