Un criminale di guerra che passerà il resto dei suoi giorni ad evitare di essere arrestato su mandato della Corte Penale Internazionale.
Il generale russo Mikhail Mizintsev, tristemente noto come il «macellaio di Mariupol», sarebbe stato rimosso dall’incarico di vice ministro della Difesa, che ricopriva dallo scorso settembre. Lo afferma un post su Telegram di Alexander Sladkov, corrispondente del quotidiano di stato russo Izvestia.
Nel commentare la notizia su Twitter, il consigliere del ministero ucraino dell’Interno Anton Gerashenko, ricorda che fu Mizintsev a ordinare il bombardamento dell’ospedale materno di Mariupol, del teatro e delle case civili.
Sottoposto a sanzioni europee e britanniche, Mizintsev era stato messo a capo della logistica come vice ministro e avrebbe «rubato parecchio», nota ancora Gerashenko, sottolineando comunque che la notizia della sua rimozione non è stata ancora confermata ufficialmente.
Al Tweet viene allegato un video nel quale si vede il generale raccontare l’esecuzione di 93 persone disarmate in abiti civili a Mariupol.