Il presidente del Brasile Luis Inácio Lula da Silva, prosegue nel suo tentativo di trovare una mediazione per la fine della guerra in Ucraina. In un’intervista al quotidiano spagnolo El Paìs, Lula ha ribadito che un vincitore non è la condizione necessaria per arrivare alla fine del conflitto.
In una guerra come quella in Ucraina «ognuna delle parti» coinvolte «vuole vincere», ma «molte volte una guerra non ha bisogno di un vincitore», «basta fermarsi, mettersi d’accordo e che tutto torni alla normalità. Credo che questo sia possibile», ha aggiunto il leader sudamericano. «Dopo la Seconda guerra mondiale c’è stato accordo, la costruzione dell’Unione Europea è una dimostrazione di questa capacità, dell’intelligenza degli esseri umani. Questo è possibile tra Russia e Ucraina, e io cerco di fare la mia parte», ha anche detto.
Una delle chiavi, secondo Lula, è «coinvolgere» come mediatori «Paesi che non sono ancora direttamente o indirettamente implicati» nella guerra e quelli che «sono solidali con l’Ucraina perché contrari all’occupazione territoriale russa». Tra questi, ha posto come esempi il presidente brasiliano, ci sono Stati come la «Cina, il Messico o l’Indonesia».
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