La resistenza dietro le linee si fa sentire e in maniera sensibile: il numero di atti di sabotaggio in Russia è più che raddoppiato nel 2023. Lo riporta il sito di notizie indipendente Vyorstka, rilanciato da Moscow Times, secondo cui nel periodo tra gennaio e maggio si sono verificati almeno 57 atti di sabotaggio contro le ferrovie russe, i centri di arruolamento militari, i siti energetici e altre strutture.
Nel 2022 gli atti di sabotaggio erano stati solo 21. Quasi due terzi degli attacchi di quest’anno, che si sono verificati in almeno 26 regioni russe (nel calcolo viene compresa l’annessa Crimea), hanno preso di mira i binari ferroviari. Il maggior numero di atti di sabotaggio si è verificato a maggio, con 14 tentativi. Vyorstka ha riferito che nel suo conteggio include tutti i tentativi di attacco alle proprietà e alle strutture dello Stato, indipendentemente dal loro successo.
Da quando la Russia ha invaso l’Ucraina nel febbraio 2022 sono state segnalate esplosioni nei depositi di munizioni, attacchi incendiari ai centri di arruolamento militari e danni ai binari ferroviari. Lo scorso dicembre, il presidente russo Vladimir Putin ha deciso di inasprire le pene per coloro che commettono atti di sabotaggio, con condanne fino all’ergastolo. Il capo del servizio di Sicurezza della Russia (Fsb) ha accusato l’Ucraina e l’Occidente di reclutare giovani russi per inscenare gli attacchi armati nel Paese.