Disarmo nucleare, il G7 a Hiroshima: Meloni, batti un colpo
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Disarmo nucleare, il G7 a Hiroshima: Meloni, batti un colpo

Alla vigilia del vertice del G7 di Hiroshima, con Nagasaki la città simbolo della distruzione che possono operare le armi nucleari si moltiplicano anche in Italia le iniziative politiche e della società civile per il disarmo nucleare.

Disarmo nucleare, il G7 a Hiroshima: Meloni, batti un colpo
Giorgia Meloni e il premier giapponese Kishida
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Umberto De Giovannangeli Modifica articolo

18 Maggio 2023 - 18.46


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Alla vigilia del vertice del G7 di Hiroshima, con Nagasaki la città simbolo della distruzione che possono operare le armi nucleari,si moltiplicano anche in Italia le iniziative politiche e della società civile per il disarmo nucleare.

Messaggio a Meloni

Questa mattina si è riunito per la prima volta il neocostituito Intergruppo della Camera per il disarmo nucleare. 

Alla vigilia del G7 governativo, che si aprirà domani a Hiroshima, in Giappone, e che pone al centro dell’agenda il disarmo nucleare e la non proliferazione di tali armamenti, l’Intergruppo di deputati e deputate hanno rivolto un appello alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, affinché al tavolo del G7 si impegni a condannare in modo inequivocabile le minacce sull’uso delle armi nucleari, ad ascoltare i sopravvissuti della catastrofe di Hiroshima, a porre fine agli accordi di condivisione degli armamenti nucleari e a perseguire l’obiettivo del disarmo. 

Inoltre, vista la rilevanza del tema e il perdurare delle minacce su scala globale, l’Intergruppo, coordinato da Laura Boldrini, chiede che il disarmo nucleare venga posto al centro anche del prossimo G7 a presidenza Italiana. 

All’incontro dell’Intergruppo ha preso parte Francesco Vignarca, coordinatore della Rete Italiana Pace e Disarmo, (Ripd)  che ha esplicitato i rischi della minaccia nucleare, ed esposto i passi che può compiere l’Italia nella direzione del disarmo.
Durante la riunione, è intervenuto anche Florian Eblenkamp di ICAN, la Campagna Internazionale per l’Abolizione delle Armi Nucleari, Premio Nobel per la Pace nel 2017, il quale ha invitato deputati e deputate a firmare il Parliamentary Pledge a sostegno del Trattato sulla proibizione delle armi nucleari (TPNW), che già conta più di 1000 parlamentari in tutto il mondo. Eblenkamp ha anche illustrato le tappe più salienti del Trattato. 

I componenti dell’Intergruppo richiedono inoltre che l’Italia partecipi, almeno come Paese osservatore, alla seconda riunione degli Stati parte del TPNW che si terrà a novembre presso le Nazioni Unite a New York. 

Una Campagna da sostenere

“Il successo di questa collaborazione  – rimarca Ripd – è stato evidente alla prima riunione degli Stati membri del Trattato sulla Proibizione delle armi nucleati TPNW del giugno 2022 a Vienna, che ha visto il lancio di una Dichiarazione parlamentare con sostegno pieno da parte degli Stati e della società civile e ha contribuito alla prima condanna categorica delle minacce nucleari russe da parte di un forum multilaterale. Più recentemente, nel marzo 2023 ad Oslo, Parlamentari di 9 Paesi europei hanno esortato i loro governi a partecipare come osservatori alla seconda riunione degli Stati parti del TPNW come passo preliminare verso l’adesione a questo Trattato. E a fine aprile il Forum Parlamentare del G7 svoltosi in Giappone ha chiesto ai leader di condannare le minacce nucleari, incontrare e ascoltare i sopravvissuti ai bombardamenti nucleari, porre fine agli accordi di condivisione nucleare e di impegnarsi in modo costruttivo con il TPNW, unico strumento giuridico internazionale di ampio consenso per l’abolizione degli arsenali nucleari.

Per evidenziare e coordinare il sostegno dei parlamentari di tutto il mondo al Trattato TPNW la Campagna ICAN ha lanciato da alcuni anni il Pledge (“impegno”) sottoscritto al momento da oltre 1.000 rappresentanti eletti in carica. 

 Nel corso delle precedenti Legislature oltre 240 Parlamentari italiani avevano sottoscritto questo documento, recentemente rilanciato all’attenzione di Deputati e Senatori con nuove firme in arrivo oltre alla ventina già raccolte.

Anche la mobilitazione “Italia ripensaci” (promossa da Rete Italiana Pace e Disarmo e Senzatomica)  era presente alla riunione dell’Intergruppo e ha sottolineato l’importanza di una collaborazione tra istituzioni e società civile al fine di mettere in campo percorsi concreti per la totale eliminazione delle armi nucleari

Una necessità evidenziata anche nell’incontro tra rappresentanti sardi di “Italia ripensaci” e una delegazione della Peace Boat,  arrivata  proprio oggi nel porto di Cagliari. Si tratta di una iniziativa della società civile giapponese giunta al 40° anniversario che da molti anni si batte per un mondo libero dal nucleare, per l’abolizione delle armi nucleari e per sostenere tutti i sopravvissuti alla catena nucleare facendo parte del gruppo direttivo della Campagna ICAN. Peace Boat invita regolarmente gli Hibakusha (sopravvissuti alle bombe atomiche di Hiroshima e Nagasaki) a viaggiare sulla nave per condividere la loro testimonianza. Il 114° viaggio, partito da Yokohama il 7 aprile, è il primo in tre anni a causa della pandemia globale ed è anche il primo dopo l’invasione militare dell’Ucraina da parte della Russia: punto focale del viaggio saranno un appello per la pace e un programma di aiuti umanitari.

Tutte queste azioni hanno come primo obiettivo una sollecitazione verso i leader del G7, che da domani si incontreranno come detto proprio a Hiroshima. La campagna“Italia, ripensaci” chiede al Governo italiano, che assumerà la presidenza di turno per il 2024, di mantenere il gruppo di lavoro sul disarmo nucleare voluto dal Primo Ministro Giapponese Kishida, che ha scelto appositamente come sede del vertice una delle due città martiri delle bombe atomiche. In questo ultimo anno vi è stato un drammatico aumento del rischio nucleare, e dunque passi concreti verso il disarmo devono essere una priorità nell’agenda: tutti gli Stati del G7 (Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone, Regno Unito e Stati Uniti) hanno armi nucleari nelle loro politiche di sicurezza (sia come Stati dotati di armi nucleari che come Stati ospitanti testate o nell’ambito della protezione nucleare). 

Per tali motivi anche la società civile italiana per il disarmo nucleare rilancia le richieste avanzate da ICAN ai leader del G7 che si riuniranno a Hiroshima dal 19 al 21 maggio: condannare inequivocabilmente qualsiasi minaccia di usare armi nucleari, riconoscere formalmente le catastroficheconseguenze umanitarie dell’uso di armi nucleari, concordare lafine di tutti i programmi di stazionamento di armi nucleari in Paesi terzi (il cosiddetto nuclear sharing) e impegnare la Russia a cancellare i suoi piani in tal senso, fornireun piano per negoziare il disarmo nucleare con tutti gli Stati dotati di armi nucleariaderendo al Trattatodelle Nazioni Unite sulla proibizione delle armi nucleari TPNW.

Sulla via del disarmo

Alcuni membri di Parlamenti dei Paesi del G7 hanno esortato i loro leader a intraprendere azioni concrete sul disarmo nucleare in occasione del vertice che si terrà a Hiroshima L’impegno è stato preso a seguito della partecipazione al Forum dei Parlamentari del G7 per l’eliminazione delle armi nucleari a Tokyo e a Hiroshima, dove hanno incontrato i sopravvissuti al primo attacco atomico della storia che nel 1945 uccise 140.000 persone e cancellò l’intera città. Il Forum è stato organizzato dalla Campagna internazionale per l’abolizione delle armi nucleari (ICAN) e si è concluso con una dichiarazione collettiva dei rappresentanti politici. Anche la mobilitazione “Italia, ripensaci” (promossa da Senzatomica e Rete Italiana Pace Disarmo) ha partecipato a questa importante iniziativa, accogliendo con favore gli impegni sottoscritti e sottolineando l’importanza di mantenere un gruppo di lavoro ufficiale sul disarmo nucleare anche in vista del vertice del G7 del 2024, che si svolgerà in Italia. Anche in tal senso l’azione su Deputati e Senatori verrà ora rafforzata con un rilancio del “Pledge Parlamentare” della campagna ICAN.

Nella dichiarazione collettiva i partecipanti hanno esortato i leader del G7 ad ascoltare i sopravvissuti che incontreranno a Hiroshima – noti come Hibakusha – e a riconoscere i danni devastanti alle persone e all’ambiente causati dalle armi nucleari. La dichiarazione invita i leader del G7 a condannare inequivocabilmente qualsiasi minaccia di usare armi nucleari e a riconoscere l’importanza del Trattato sulla proibizione delle armi nucleari (TPNW), che è entrato in vigore nel 2021 e gode di un ampio e crescente sostegno internazionale, per far avanzare gli sforzi di disarmo nucleare globale.

Il testo prosegue con queste parole: “Crediamo che tutti i Paesi dovrebbero impegnarsi in negoziati sinceri e costruttivi per raggiungere la totale eliminazione delle armi nucleari, in modo che mai più nessuna persona sia soggetta alla sorte subita dagli Hibakusha”. La Dichiarazione ha condannato i test missilistici e il programma di armi nucleari della Corea del Nordper aver aumentato “pericolosamente e irresponsabilmente” il rischio di una guerra nucleare. Ha inoltre condannato la Russia per la sua guerra illegale in Ucraina, che ha messo in luce i “rischi inaccettabili associati alle armi nucleari” che la Russia ha brandito per intimare ad altri Paesi di intervenire per fermare la sua invasione. Le minacce nucleari sono esplicitamente vietate dal TPNW e a tal proposito la Dichiarazione sottolinea come: “Al fine di rafforzare la norma di non usare e non minacciare di usare le armi nucleari, condanniamo qualsiasi e tutte le minacce nucleari e ribadiamo che l’unica garanzia di non uso è la totale eliminazione delle armi nucleari“.

I parlamentari hanno chiesto di porre fine alla corsa agli armamenti nucleari in cui sono coinvolti tutti gli Stati dotati di armi nucleari, perché aumenta il rischio dell’uso per incidente o per volontà e “deve quindi essere fermata come questione di urgenza internazionale. In quest’ottica, hanno invitato i loro Governi a impegnarsi in modo costruttivo con i Paesi aderenti al Trattato TPNW e hanno sottolineato come la Tale norma internazionale integri il Trattato di non proliferazione nucleare (TNP). Si sono impegnati personalmente a rafforzare entrambi i Trattati, che “insieme forniscono il quadro cruciale, che si rafforza reciprocamente, per raggiungere un mondo libero da armi nucleari”.

“La visita al Memoriale della Pace di Hiroshima  – ha dichiarato in quell’occasione Laura Boldrini – dà una chiara idea di cosa significhino la guerra e la pace. È più potente di mille discorsi. Tutti, soprattutto i giovani, dovrebbero cogliere una volta nella vita l’opportunità di venire qui ad ascoltare le storie degli Hibakusha, l’impatto che il bombardamento atomico ha avuto sulla loro esistenza e il loro dolore. Questo non lascia dubbi sull’importanza di promuovere l’abolizione delle armi nucleari. Per questo motivo dobbiamo esortare i leader del G7 ad aumentare i loro sforzi per un mondo libero dalla minaccia delle armi nucleari e ad aderire al Trattato sulla proibizione delle armi nucleari”.

Alla parlamentare Dem ha fatto eco la sua omologa canadese Heather McPherson (Canada):
“Non c’è luogo migliore di Hiroshima per riconoscere che l’uso di armi nucleari avrebbe conseguenze catastrofiche per l’umanità e il pianeta. Visitare questi luoghi commemorativi, soprattutto alla luce delle recenti minacce nucleari da parte di Paesi come la Russia e la Corea del Nord, evidenzia l’urgente necessità di eliminare queste armi di distruzione di massa. L’imminente vertice del G7 a Hiroshima è l’occasione perfetta per il Canada di unirsi al crescente consenso internazionale e di annunciare una delegazione per osservare la prossima riunione degli Stati parte del Trattato sulla proibizione delle armi nucleari. Abbiamo sentito molte retoriche vuote da parte del Primo Ministro Trudeau, ora è il momento di agire”.

Se non ora, quando?

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