La Russia di Putin ha messo al bando Greenpeace
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La Russia di Putin ha messo al bando Greenpeace

L'ufficio del procuratore generale russo ha dichiarato «indesiderabile» l'organizzazione ambientalista Greenpeace e l'ha accusata di ingerenza, di fatto bandendo le sue attività nel Paese. 

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19 Maggio 2023 - 18.08


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Nella Russia di Putin c’è da scegliere tra i bavaglio e la repressione ma, nel dubbio, bavaglio e repressione vanno di pari passo.

L’ufficio del procuratore generale russo ha dichiarato «indesiderabile» l’organizzazione ambientalista Greenpeace e l’ha accusata di ingerenza, di fatto bandendo le sue attività nel Paese. 

Secondo le autorità russeGreenpeace International, il cui quartier generale si trova nei Paesi Bassi, rappresenta una «minaccia per le fondamenta dell’ordine costituzionale e della sicurezza» della Russia e cerca di «rovesciare incostituzionalmente il potere».

 L’accusa accusa Greenpeace anche di incoraggiare «ingerenze» negli affari interni della Russia, cercando di «minare le sue basi economiche» e finanziando organizzazioni russe descritte dalle autorità come «agenti stranieri». 

Greenpeace è anche accusata di aver condotto «campagne di informazione» per «impedire la realizzazione di progetti infrastrutturali ed energetici redditizi» per la Russia, secondo l’accusa, nonché di aver diffuso «propaganda anti-russa» e chiesto il «rafforzamento delle sanzioni» contro Mosca dall’inizio inizio della campagna militare in Ucraina.

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