Una scena da film. Ma purtroppo non era fiction ma una delle peggiori stragi avvenute nel Mali nel silenzio della comunità internazionale.
“Prima era arrivato un solo elicottero, volando basso sopra le paludi attorno al fiume fuori dal villaggio, poi il crepitio del fuoco automatico aveva disperso la folla riunita per il mercato settimanale.
Poi erano arrivati altri elicotteri, che avevano lasciato le truppe intorno alle case e ai recinti del bestiame. I soldati si erano mossi rapidamente, ordinando agli uomini di entrare nel centro del villaggio, uccidendo coloro che avevano cercato di scappare. Quando alcuni militanti armati avevano risposto al fuoco, la sparatoria si era intensificata. Ben presto erano morti almeno 20 civili e una dozzina di presunti membri di un gruppo islamista affiliato ad al-Qaeda.
Nei cinque giorni successivi, altre centinaia sarebbero morte nel villaggio di Moura, nella regione di Mopti in Mali, per mano di truppe comandate da mercenari russi. Lo dice un nuovo rapporto delle Nazioni Unite. Tutti tranne una piccola frazione erano stati civili disarmati.
Pubblicato la scorsa settimana dopo un’estesa missione di accertamento dei fatti sui diritti umani condotta per diversi mesi dal personale delle Nazioni Unite in Mali, il rapporto fornisce un resoconto ora per ora degli eventi durante un’operazione militare di cinque giorni a Moura nel marzo 2022, fornendo dettagli delle peggiori atrocità associata al gruppo Wagner, braccio armato del Cremlino fuori dall’Ucraina.
Gli investigatori dell’ufficio per i diritti umani delle Nazioni Unite hanno accertato che più di 500 persone sono state uccise – la maggior parte in esecuzioni extragiudiziali – da truppe maliane e personale militare straniero che si ritiene provenga da Wagner, un gruppo di mercenari gestito da Yevgeny Prigozhin, uno stretto alleato del presidente russo, Vladimir Putin, che è stato collegato alla strage da messaggi interni scoperti durante l’inchiesta.
Le nuove accuse sottolineano ancora una volta l’entità delle violazioni dei diritti umani attribuite a Wagner, che ha operato anche in almeno altri sei paesi africani, oltre che in Libia e Siria. Negli ultimi mesi, i combattenti di Wagner hanno guidato la spinta russa per impadronirsi della città ucraina di Bakhmut, che è stata ferocemente contesa dalle forze di Kiev e ha subito pesanti perdite.
Wagner è stato accusato di coinvolgimento in molteplici massacri in Mali così come altrove nel Sahel e nell’Africa centrale. Testimoni affermano che negli ultimi mesi il gruppo è stato coinvolto in aspri combattimenti nella Repubblica Centrafricana.