Hiroshima, il G7 dove fame, debito e clima sono rimasti all'angolo
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Hiroshima, il G7 dove fame, debito e clima sono rimasti all'angolo

Hiroshima, il G7 della delusione. A darne conto è Max Lawson,  responsabile delle politiche sulle disuguaglianze di Oxfam International,

Hiroshima, il G7 dove fame, debito e clima sono rimasti all'angolo
G7 a Hiroshima
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Umberto De Giovannangeli Modifica articolo

21 Maggio 2023 - 17.17


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Hiroshima, il G7 della delusione. A darne conto è Max Lawson,  responsabile delle politiche sulle disuguaglianze di Oxfam International, che ha dichiarato:

“I Paesi del G7 hanno deluso il Sud globale qui a Hiroshima – dichiara Lawson –  Non sono riusciti a cancellare i debiti e a trovare ciò che è veramente necessario per porre fine all’enorme aumento della fame nel mondo. Riescono a trovare miliardi incalcolabili per combattere la guerra, ma non riescono a fornire nemmeno la metà di quanto richiesto dalle Nazioni Unite per le crisi umanitarie più critiche”.

Fame e debito

“Se il G7 vuole davvero avere legami più stretti con i Paesi in via di sviluppo e un maggiore sostegno alla guerra in Ucraina, allora chiedere ai leader del Sud globale di volare dall’altra parte del mondo per un paio d’ore non è sufficiente. Devono cancellare i debiti e fare il necessario per porre fine alla fame.


“I Paesi del Sud globale sono paralizzati da una crisi alimentare e del debito di proporzioni enormi. La fame è aumentata più rapidamente di quanto non sia mai stata negli ultimi decenni, e in tutto il mondo. In Africa orientale muoiono due persone al minuto per fame. I Paesi pagano oltre 200 milioni di dollari al giorno al G7 e ai loro banchieri, soldi che potrebbero invece spendere per sfamare la popolazione. “Il denaro che dicono di voler fornire per le crisi umanitarie in rapida crescita non è nemmeno la metà di quello richiesto dalle Nazioni Unite, e non è chiaro cosa ci sia di nuovo o di aggiuntivo – e il G7 ha un pessimo curriculum per quanto riguarda i doppi conteggi e le cifre gonfiate ogni anno.


“Queste crisi alimentari e del debito sono effetti diretti della guerra in Ucraina. Se il G7 vuole il sostegno del Sud globale, deve essere visto agire su questi temi – deve cancellare i debiti e costringere le banche private a partecipare alla cancellazione del debito, e deve aumentare massicciamente i finanziamenti per porre fine alla fame e alla carestia in tutto il mondo”.


Cambiamento climatico

“Il G7 deve al Sud globale 8.700 miliardi di dollari per le perdite e i danni devastanti che le loro eccessive emissioni di carbonio hanno causato. Nel comunicato del G7 di Hiroshima hanno detto di aver riconosciuto l’esistenza di un nuovo fondo per le perdite e i danni, ma non hanno impegnato un solo centesimo.
“È positivo che continuino a riconoscere la necessità di raggiungere 1,5 gradi e che si impegnino in questo senso nonostante la crisi energetica causata dalla guerra in Ucraina, ma cercano di dare la colpa a tutti gli altri – sono molto lontani dal contribuire alla loro giusta quota di ciò che è necessario per raggiungere questo obiettivo e avrebbero dovuto farlo anni fa.   “Confermano il loro impegno a porre fine ai finanziamenti pubblici per l’energia fossile e mantengono la loro scappatoia sul nuovo gas fossile, usando la guerra come scusa. Ciò significa che hanno continuato a sottrarsi all’impegno di non finanziare pubblicamente i nuovi combustibili fossili, rendendosi così ridicoli le loro belle dichiarazioni. Il G7 deve smettere di usare i combustibili fossili immediatamente – il pianeta è in fiamme”.


Salute
“Il G7 ha pronunciato centinaia di belle parole sulla preparazione alla prossima pandemia, ma non ha preso l’impegno cruciale di non permettere mai più che il profitto di Big Pharma e i diritti di proprietà intellettuale portino milioni di persone a morire inutilmente, senza poter accedere ai vaccini. Considerata la probabilità del 27% di una nuova pandemia entro un decennio, questa omissione è agghiacciante”. 

Ancora sul debito, il cibo e la fame
“Oltre la metà di tutti i pagamenti del debito del Sud globale sono destinati al G7 o a banche private con sede nei Paesi del G7, in particolare a New York e Londra. Oltre 230 milioni di dollari al giorno confluiscono nel G7. I Paesi sono in bancarotta e spendono molto di più per il debito che per l’assistenza sanitaria o il cibo per la popolazione. I pagamenti del debito sono aumentati drasticamente, poiché i Paesi del Sud globale si sono indebitati in dollari, e l’aumento dei tassi di interesse sta facendo lievitare a dismisura i pagamenti che devono effettuare.
“Il fatto che il G7 abbia dichiarato di sostenere le clausole di sospensione temporanea dei pagamenti del debito per i Paesi colpiti da disastri climatici è un passo positivo e un omaggio alle Barbados e al Primo Ministro Mia Mottley per essersi battuti a favore di questo obiettivo. Devono andare oltre e cancellare i debiti per tutte le nazioni che ne hanno bisogno, un numero crescente ogni giorno. Il denaro sta affluendo dal Sud del mondo alle economie del G7: è la direzione sbagliata”.

Così Oxfam.

Una lettera “profetica”

A Sua Eccellenza Reverendissima Alexis-Mitsuru Shirahama
Vescovo di Hiroshima

“Mentre il vertice del G7 si riunisce a Hiroshima per discutere questioni urgenti dinanzi alle quali si trova attualmente la comunità mondiale, desidero assicurarLe la mia vicinanza spirituale e la mia preghiera affinché il summit sia fruttuoso. La scelta di Hiroshima come luogo dell’incontro è particolarmente significativa alla luce della continua minaccia del ricorso ad armi nucleari. Ricordo la profonda impressione che mi ha lasciato la commovente visita al Memoriale della Pace durante il mio viaggio in Giappone nel 2019. Stando lì in piedi in silenziosa preghiera e pensando alle vittime innocenti dell’attacco nucleare avvenuto decenni prima, ho voluto ribadire la ferma convinzione della Santa Sede che “l’uso dell’energia atomica per fini di guerra è, oggi più che mai, un crimine, non solo contro l’uomo e la sua dignità, ma contro ogni possibilità di futuro nella nostra casa comune” (Discorso al Memoriale della Pace, 24 novembre 2019).

È a quel futuro che uomini e donne responsabili guardano ora con preoccupazione, specialmente sulla scia della esperienza di una pandemia globale e del persistere di conflitti armati in diverse regioni, tra cui la devastante guerra che si sta combattendo su suolo ucraino. Gli eventi degli ultimi anni hanno reso evidente che solo insieme, in fratellanza e solidarietà, la nostra famiglia umana può cercare di curare le ferite e costruire un mondo giusto e pacifico.

Di fatto, è diventato sempre più evidente che nel mondo multipolare del ventunesimo secolo la ricerca della pace è strettamente collegata al bisogno di sicurezza e alla riflessione sui mezzi più efficaci per garantirla. Tale riflessione deve necessariamente tenere in considerazione il fatto che la sicurezza globale deve essere integrale, capace di abbracciare questioni come l’accesso a cibo e acqua, il rispetto dell’ambiente, l’assistenza sanitaria, le fonti energetiche e la equa distribuzione dei beni del mondo. Un concetto integrale di sicurezza può servire a rinsaldare il multilateralismo e la cooperazione internazionale tra attori governativi e non governativi, sulla base della profonda interconnessione tra tali questioni, la quale rende necessario adottare, insieme, un approccio di cooperazione multilaterale responsabile.

Hiroshima, come “simbolo della memoria”, proclama con forza l’inadeguatezza delle armi nucleari per rispondere in modo efficace alle grandi minacce odierne alla pace e per garantire la sicurezza nazionale e internazionale. Basta considerare l’impatto umanitario e ambientale catastrofico che risulterebbe dall’uso di armi nucleari, come anche lo spreco a la cattiva destinazione di risorse umane ed economiche che la loro produzione comporta. Né dobbiamo sottovalutare gli effetti del persistente clima di paura e sospetto generato dal mero possesso delle stesse, che compromette la crescita di un clima di fiducia reciproca e di dialogo. In tale contesto, le armi nucleari e le altre armi di distruzione di massa rappresentano un moltiplicatore di rischio che dà solo un’illusione di pace.

Assicurando la mia preghiera per Lei e per quanti sono affidati alla sua cura pastorale, mi unisco nella preghiera affinché il vertice del G7 a Hiroshima dia prova di una visione lungimirante nel gettare le fondamenta per una pace duratura e per una sicurezza stabile e sostenibile a lungo termine. Con gratitudine per il suo impegno al servizio della giustizia e della pace, invio di cuore la mia benedizione”.

Roma, San Giovanni in Laterano, 19 maggio 2023

FRANCESCO

Così Papa Bergoglio. Ma i 7 Grandi non l’anno ascoltato. 

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