Kosovo, feriti 30 militari della Nato: le tensioni vengono da lontano ma nessuno le ha fermate
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Kosovo, feriti 30 militari della Nato: le tensioni vengono da lontano ma nessuno le ha fermate

Trenta militari della Kosovo Force, una forza militare internazionale guidata dalla NATO (KFOR), sono rimasti feriti durante violenti scontri tra le truppe e i dimostranti serbi a Zvecan, nel nord del Paese.

Kosovo, feriti 30 militari della Nato: le tensioni vengono da lontano ma nessuno le ha fermate
Proteste nel Kosovo
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30 Maggio 2023 - 11.19


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Trenta militari della Kosovo Force, una forza militare internazionale guidata dalla NATO (KFOR), sono rimasti feriti durante violenti scontri tra le truppe e i dimostranti serbi a Zvecan, nel nord del Paese.

Tra questi, undici sono italiani: tre di loro sono in condizioni gravi ma non in pericolo di vita, avendo riportato ustioni e fratture. Altri diciannove militari appartenenti al contingente ungherese hanno subito ferite multiple.

I militari italiani feriti in Kosovo sono alpini

 Appartengono al nono Reggimento alpini L’Aquila i militari italiani feriti rimasti feriti nei gravi scontri fra truppe Nato e dimostranti serbi a Zvecan, nel nord del Kosovo. Lo riferisce lo Stato Maggiore della Difesa, confermando che i militari del contingente italiano hanno riportato ferite da trauma e ustioni dovute all’esplosione di dispositivi incendiari. I feriti, subito soccorsi dalle unità mediche di Kfor, sono attualmente sotto osservazione del personale sanitario che ne sta accertando le condizioni. Il capo di Stato Maggiore della Difesa, Giuseppe Cavo Dragone, segue l’evoluzione della situazione per il tramite del Comando operativo di vertice interforze ed esprime vicinanza ai militari feriti e ai loro famigliari.

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Militari italiani colpiti da molotov, altri con fratture

 Alcuni dei militari italiani feriti rimasti feriti nei gravi scontri fra truppe Nato e dimostranti serbi a Zvecan, nel nord del Kosovo, sono stati colpiti da molotov o altri dispositivi incendiari. È quanto si apprende da fonti qualificate, secondo cui la situazione sarebbe ancora di tensione e sarebbe in atto un contenimento delle frange più violente di dimostranti. Altri tre militari italiani avrebbero “fratture esposte”.

Vucic, Occidente prema per ritiro sindaci albanesi

 Il presidente serbo, Aleksandar Vucic, in un incontro con gli ambasciatori del Quintetto (Usa, Gran Bretagna, Germania, Francia e Italia) e il capo della delegazione permanente Ue in Serbia, ha invitato i diplomatici occidentali a fare pressione su Pristina perché richiami sindaci albanesi e a ritirare le forze speciali di polizia dal Nord della regione. All’incontro hanno partecipato il ministro della Difesa Milos Vucevic e il capo di stato maggiore dell’esercito serbo Milan Mojsilovic. «Ho parlato con gli ambasciatori dei paesi del Quintetto sugli attuali eventi in Kosovo e Metohija e ho sottolineato che i passi unilaterali di Pristina portano alla violenza contro i serbi, che ci allontanano dalla pace e dalla stabilità nella regione. L’urgente ritiro dei falsi sindaci e il ritiro delle cosiddette forze speciali di polizia di Pristina è una condizione per preservare la pace in Kosovo e Metohija», ha dichiarato Vucic dopo gli scontri di ieri in cui sono rimasti feriti 11 militari italiani del contingente Kfo

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Scontri tra serbi e Kfor, intervengono forze speciali

 Nel pomeriggio sono continuati gli scontri nel nord del Kosovo tra i manifestanti di etnia serba e le truppe della forza di pace Kfor, guidata dalla Nato. I soldati della Kfor hanno chiesto ai serbi di liberare la strada a due veicoli delle forze speciali di polizia kosovare. I soldati hanno poi usato gas lacrimogeni e granate stordenti per proteggere gli ufficiali kosovari nei veicoli e disperdere i manifestanti, secondo i testimoni e i media locali. I serbi riuniti hanno risposto lanciando pietre e altri oggetti duri. Un veicolo è stato bruciato. Gli scontri sono scoppiati dopo che i manifestanti serbi hanno tentato di irrompere in alcuni municipi guidati da sindaci di etnia albanese.

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