Bavaglio e repressione: un tribunale militare russo ha inflitto condanne dai sei ai sette anni di reclusione con l’accusa di «diserzione» a otto riservisti richiamati alle armi lo scorso settembre per la guerra in Ucraina: lo riferisce il loro avvocato, Yevgheni Saveskul, alla testata online Mediazona.
Secondo la pubblica accusa, i militari avrebbero abbandonato il loro centro di addestramento in una zona di Lugansk occupata dalle truppe russe dopo aver saputo che il 24 dicembre sarebbero stati mandati al fronte.
Stando a Mediazona, gli otto soldati sarebbero arrivati in taxi e poi in treno fino a Podolsk, alle porte di Mosca, dove avrebbero consegnato le loro armi in un commissariato di polizia.