Secondo Alexander Lukashenko, presidente della Bielorussia e fido scudiero di Vladimir Putin, «sulla controffensiva c’è solo disinformazione. Non c’è nessuna controffensiva e non ci può essere».
«Se ci fosse una controffensiva, questo sarebbe il risultato», ha aggiunto illustrando i dati di Minsk sulle perdite ucraine. «In tre giorni sono morti oltre 2mila e 100 ucraini. Ecco il bilancio di questo tentativo di contrattacco», ha spiegato.
Secondo Lukashenko è stata Kiev a far saltare la diga di Nova Kakhovka per “nascondere” tre giorni di “controffensiva”. L’esplosione della diga ha portato gravi danni all’Ucraina e al popolo ucraino, già fortemente provato da oltre un anno di guerra.
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