La considerazione del presidente degli Stati Uniti Joe Biden sul fatto che il leader cinese Xi Jinping sia un “dittatore” è indicativa dell’imprevedibile politica estera di Washington, ha detto mercoledì il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov.
Quando gli è stato chiesto di commentare un rapporto di Reuters secondo cui Biden aveva definito il presidente cinese un “dittatore”, Peskov ha detto: “Sai, da un lato, [l’osservazione mostra] una manifestazione del tutto contraddittoria della politica estera degli Stati Uniti, che indica un grande elemento di imprevedibilità.”
“D’altra parte, è anche una continuazione delle tendenze paternalistiche e prepotenti nella politica estera degli Stati Uniti che sono già diventate inaccettabili per molti paesi, e i loro ranghi continuano a crescere”, ha aggiunto Peskov.
“Solo pochi giorni fa, abbiamo visto le notizie sugli incontri del segretario di Stato americano a Pechino e varie dichiarazioni concilianti, tra le altre cose. E poi, arriva una mossa incomprensibile da parte del capo dello Stato per annullare di fatto I gesti concilianti del Segretario di Stato Antony Blinken]”, ha osservato.
“Tuttavia, sono affari loro. Abbiamo il nostro rapporto viziato con gli Stati Uniti e il nostro buon rapporto con la Cina”, ha sottolineato il portavoce presidenziale russo.
