Una crisi di governo ha colpito i Paesi Bassi, con l’esecutivo guidato da Mark Rutte che è caduto a causa di forti divisioni sulle politiche di migrazione e asilo. In una conferenza stampa, Rutte ha annunciato ufficialmente le dimissioni, definendo le divergenze come insormontabili.
Le dimissioni sono state successivamente consegnate per iscritto al re, mentre il governo attuale continuerà a occuparsi solo degli affari correnti. Le elezioni sono state programmate per metà novembre.
La coalizione al governo era composta dal Partito Popolare per la Libertà e la Democrazia (VVD), di cui Rutte stesso è membro, insieme ai liberali di D66, ai cristiano-democratici dell’Appello Cristiano Democratico (CDA) e ai calvinisti dell’Unione Cristiana (CU).
Tuttavia, le tensioni all’interno della coalizione hanno portato a uno sfaldamento su questioni fondamentali riguardanti la politica migratoria, creando divisioni che hanno reso impossibile il proseguimento dell’esecutivo. Ora il paese si prepara per le elezioni anticipate, mentre il futuro politico dei Paesi Bassi rimane incerto.