La chiesa ortodossa russa apre una indagine contro un sacerdote che ha benedetto la statua di Stalin
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La chiesa ortodossa russa apre una indagine contro un sacerdote che ha benedetto la statua di Stalin

La Chiesa ortodossa russa ha annunciato di aver avviato un'indagine interna su un sacerdote che ha benedetto un monumento eretto di recente al leader sovietico Josef Stalin.

La chiesa ortodossa russa apre una indagine contro un sacerdote che ha benedetto la statua di Stalin
Una statua di Stalin
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19 Agosto 2023 - 09.57


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La Chiesa ortodossa russa ha annunciato di aver avviato un’indagine interna su un sacerdote che ha benedetto un monumento eretto di recente al leader sovietico Josef Stalin.

Padre Anatolyi è stato filmato mentre versava acqua santa sulla statua di Stalin alta otto metri all’inizio di questa settimana durante una cerimonia di inaugurazione a Velikiye Luki, nella regione di Pskov, nella Russia nordoccidentale.

Pur ammettendo che “la chiesa ha sofferto” durante il governo di Stalin, padre Anatolyi ha anche accreditato la persecuzione dell’era sovietica dei sacerdoti e dei credenti ortodossi per aver portato alla chiesa “molti nuovi martiri”.

Stalin, che ha governato l’Unione Sovietica dal 1924 fino alla sua morte nel 1953, ha presieduto un regime totalitario che ha visto milioni di persone imprigionate nei campi di lavoro o giustiziate.


La campagna per l’ateismo di stato del dittatore sovietico ha portato alla distruzione di migliaia di chiese, inclusa la demolizione della Cattedrale di Cristo Salvatore a Mosca.

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La diocesi della Chiesa ortodossa russa a Velikiye Luki ha rilasciato una dichiarazione in cui afferma di non aver concesso ai suoi membri il permesso di svolgere cerimonie religiose durante l’evento.

“Le loro azioni e dichiarazioni non riflettono la posizione del clero della Chiesa ortodossa russa e [invece] riflettono le loro opinioni e convinzioni personali”, ha affermato la diocesi, aggiungendo che è stata avviata un’indagine interna.

Il monumento di Stalin è stato inaugurato su un terreno privato dopo che le amministrazioni di tre regioni russe, tra cui Volgograd, chiamata Stalingrado durante il governo del dittatore sovietico, hanno respinto le proposte per installarlo sul loro territorio.

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