I persistenti attacchi in tempo di guerra contro le scuole in Ucraina fanno sì che solo circa un terzo dei bambini in età scolare frequentino le lezioni in presenza e molti restano indietro, ha detto martedì l’Unicef.
Al di fuori dell’Ucraina, più della metà dei bambini le cui famiglie sono fuggite dal conflitto in sette paesi non sono iscritti nei sistemi educativi nazionali, ha affermato l’Unicef, citando le barriere linguistiche e i sistemi educativi sovraccarichi.
Alcune scuole hanno subito colpi diretti e altre sono state chiuse per precauzione dopo l’invasione russa di 18 mesi fa, che ha comportato attacchi missilistici e di artiglieria sulle aree residenziali di tutto il Paese.
“In Ucraina, gli attacchi alle scuole sono continuati senza sosta, lasciando i bambini profondamente angosciati e senza spazi sicuri dove imparare”, si legge.
La guerra è seguita a precedenti interruzioni legate al Covid, il che significa che alcuni bambini ucraini stanno affrontando un quarto anno scolastico consecutivo di interruzioni mentre tornano a lezione questa settimana dopo la pausa estiva, ha detto l’Unicef.
“Ciò non solo ha lasciato i bambini ucraini in difficoltà nel progredire nel loro percorso educativo, ma stanno anche lottando per conservare ciò che hanno imparato quando le loro scuole erano pienamente funzionanti”, ha affermato Regina De Dominicis, direttrice regionale dell’Unicef per l’Europa e l’Asia centrale.
Circa la metà degli insegnanti ucraini ha segnalato un deterioramento delle capacità degli studenti in lingua, lettura e matematica.
