Come annunciato dal procuratore generale dell’Alabama, Steve Marshall, si avvicina l’esecuzione di Kenneth Eugene Smith, 58 anni, attraverso un metodo sperimentale: l’inalazione di azoto puro.
Un detenuto che ha già sopravvissuto a un tentativo di esecuzione l’anno scorso
Il detenuto è un sopravvissuto di un tentativo di esecuzione fallito lo scorso anno, quando l’equipe incaricata non riuscì a individuare le vene per l’iniezione letale, costringendo Smith a trascorrere più di quattro ore legato a una barella. In questa occasione, si è optato per l’ipossia di azoto, un metodo che provoca la morte per soffocamento o asfissia. Attraverso una maschera, il gas viene inalato, causando la progressiva mancanza di ossigeno nei tessuti corporei, e potrebbe portare alla morte in circa 4-5 minuti, secondo uno studio della East Central University.
Proteste delle associazioni dei diritti umani
Le associazioni dei diritti umani, tra cui la ONG Equal Justice Initiative, hanno sollevato forti proteste contro questo metodo, ritenendolo barbaro.
La storia del crimine di Kenneth Eugene Smith
Kenneth Eugene Smith è stato condannato a morte nel 1988 per l’omicidio di Elizabeth Dorlene Sennett, commesso su commissione con diverse coltellate. La vittima era la moglie di un pastore della Wetside Church of Christ a Sheffield. Inizialmente condannato all’ergastolo, la sua pena fu successivamente convertita in pena di morte da un giudice.
Il nuovo protocollo di esecuzione e il suo contesto
Un mese fa, è stato reso noto il nuovo protocollo di esecuzione in Alabama, che prevede l’uso dell’azoto puro. Questo protocollo è stato consegnato ai detenuti in isolamento, compresi centosessanta uomini e cinque donne. Anche gli stati dell’Oklahoma e del Mississippi hanno adottato questo nuovo metodo, sebbene non lo abbiano ancora effettivamente utilizzato.
La decisione di ricorrere all’azoto potrebbe essere stata influenzata dal rifiuto di alcuni governatori di firmare condanne a morte e dalla crescente reticenza delle case farmaceutiche nel fornire farmaci letali.
Il dibattito sulla pena di morte negli Stati Uniti
Il dibattito sulla pena di morte negli Stati Uniti è estremamente controverso, e non esiste ancora una soluzione comune su questo tema. Ogni stato interpreta la legge a suo piacimento, e sebbene sia ancora in vigore in almeno 24 stati, in oltre la metà di essi è stata abolita o vi sono state applicate moratorie temporanee per sospendere le esecuzioni capitali.
Nel 2022, gli Stati Uniti si sono uniti a nazioni come l’Iran, la Cina, il Vietnam, la Corea del Nord, l’Arabia Saudita e l’Iraq nel votare contro l’abolizione della pena di morte all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, mentre 125 paesi si sono espressi a favore dell’abolizione. L’ultima volta che è stata abolita la pena di morte negli Stati Uniti è stata nel maggio 2015 in Nebraska, nel maggio 2013 in Maryland e nell’aprile 2012 in Connecticut.
