La guerra di Gaza: tempesta perfetta per i nemici che si sorreggono a vicenda
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La guerra di Gaza: tempesta perfetta per i nemici che si sorreggono a vicenda

Gaza. La tempesta perfetta. Una tempesta di sangue. Che unisce gli opposti, che si legittimano a vicenda. Hamas e Netanyahu. 

La guerra di Gaza: tempesta perfetta per i nemici che si sorreggono a vicenda
Palestinesi mostrano la targa di un veicolo israeliano
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7 Ottobre 2023 - 15.48


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Gaza. La tempesta perfetta. Una tempesta di sangue. Che unisce gli opposti, che si legittimano a vicenda. Hamas e Netanyahu. 

“Cittadini di Israele siamo in guerra e non è solo un’operazione, è proprio una guerra”. Non usa mezzi termini il premier israeliano Benyamin Netanyahu, dopo che in mattinata è iniziato un attacco a sorpresa dalla Striscia e miliziani armati sono entrati nel territorio di Israele: il capo dell’ala militare di Hamas a Gaza Mohammad Deif ha annunciato l’inizio dell’operazione “Alluvione al-Aqsa”. L’obiettivo – ha spiegato – è “mettere fine ai crimini” di Israele: “Abbiamo avvisato più volte il nemico sionista, ma abbiamo sempre avuto dei rifiuti”. L’esercito israeliano ha quindi richiamato in servizio decine di migliaia di riservisti e dato il via alla “Operazione Spade di ferro”. Si prepara così a “rispondere alla guerra con irruenza e un’ampiezza che il nemico non ha conosciuto finora”, ha detto Netanyahu avvertendo che “il nemico pagherà un prezzo che non ha mai dovuto pagare”. E mentre annuncia che “vinceremo”, da Gaza sono in corso nutriti lanci di razzi, in parte intercettati dalle batterie di difesa israeliane Iron Dome. Secondo Hamas, i razzi lanciati nella fase di apertura dell’operazione sono 5mila. “Sono in corso combattimenti e decine di aerei israeliani stanno attaccando a Gaza un numero di obiettivi di Hamas nella Striscia”, ha fatto sapere il portavoce militare israeliano. Almeno sei persone sarebbero morte nel territorio di Israele, tra cui il presidente del Consiglio regionale di uno dei due settori delle comunità israeliane vicino alla Striscia. Centinaia i feriti. Le sirene di allarme antimissili hanno suonato a Tel Aviv e Gerusalemme, oltre che in altre zone nel centro e nel sud di Israele. Nel frattempo la polizia ha fatto sapere che “sono circa 60 i terroristi di Hamas penetrati in 14 luoghi di Israele” lungo il confine con Gaza, mentre fonti non confermate riportano che i miliziani armati palestinesi avrebbero preso il controllo di tre kibbuz.

Il capo dell’ala militare di Hamas a Gaza Mohammad Deif ha quindi annunciato l’inizio della operazione “Alluvione al-Aqsa”, con lanci di razzi e l’ingresso di miliziani armati dalla Striscia verso Israele. Ha precisato che l’operazione rappresenta una reazione “alla profanazione dei luoghi santi a Gerusalemme” e al costante rifiuto da parte di Israele di “liberare i nostri prigionieri”. Ha aggiunto che i miliziani hanno avuto ordine di “non uccidere donne e bambini” e ha fatto appello a tutti i palestinesi di unirsi alla lotta armata. “Il nemico è più debole di quanto non si pensi”, ha dichiarato. E ancora: “Questo è il giorno della grande rivoluzione”. Il testo è stato diffuso sul web da Hamas che, come in passato, ha mostrato solo un profilo oscurato del volto di Deif

Dalla prima mattina sono partiti nutriti lanci di razzi dalla Striscia, alcuni intercettati dalle batterie di difesa israeliane Iron Dome. Un portavoce militare israeliano ha raccomandato ai cittadini del sud e del centro di Israele di “restare nelle aree protette e seguire le istruzioni del Centro di comando interno”. I Servizi di pronto soccorso israeliani (Magen David Adom) hanno fatto sapere che è morta una donna di 70 anni, rimasta ferita dall’impatto diretto di un razzo nell’area di Gederot, vicino Ashkelon. Altre 4 persone sarebbero morte nel villaggio beduino di Kseifeh, nel Negev, dove un razzo avrebbe colpito la cittadina che si trova a circa 65 chilometri dalla Striscia di Gaza. Secondo il sindaco, ci sarebbero anche molti feriti. Oltre al lancio di razzi, il portavoce militare israeliano ha messo in allarme anche sull’ingresso dalla Striscia di miliziani armati. “Un certo numero di terroristi sono penetrati in territorio israeliano da Gaza. Gli abitanti della zona devono restare nelle loro abitazioni”, ha detto. Secondo notizie riportate dai media locali, non confermate ufficialmente, miliziani di Hamas infiltrati nel sud di Israele avrebbero preso in ostaggio alcuni civili e soldati israeliani. Ci sarebbero anche diversi scontri a fuoco.

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Cronaca di guerra. In varie città di Israele, tra cui Tel Aviv e Gerusalemme, e nelle comunità israeliane attorno alla Striscia hanno suonato le sirene di allarme. Secondo il Jerusalem Post  la raffica di razzi ha colpito le zone centrali e meridionali di Israele e, riferisce il sito del giornale citando il servizio di soccorso Magen David Adom, almeno un razzo ha centrato un edificio nel consiglio regionale di Gederot, dove è morta la donna di 70 anni. I residenti delle due zone hanno segnalato rumore di esplosioni in cielo, dovute probabilmente dall’intercettamento dell’Iron Dome, il sistema di difesa di anti missili. Le organizzazioni di protesta contro la riforma giudiziaria del governo hanno sospeso tutte le manifestazioni previste per questa sera in Israele. A Gaza i supermercati, i fornai e i distributori di benzina sono stati presi d’assalto dalla popolazione, che teme di dover ora affrontare un conflitto prolungato con Israele.

Israele “attraversa un momento molto difficile”, ma “possiamo sconfiggere tutti coloro che vogliono farci del male”, ha detto il Presidente israeliano, Isaac Herzog. “Lo Stato di Israele sta affrontando un momento molto difficile – ha scritto sul social network X – Voglio dare forza ai comandanti e ai soldati delle Idf e a tutte le forze di sicurezza e ai servizi di soccorso. Mando il mio incoraggiamento e la mia forza a tutti gli abitanti di Israele che sono sotto attacco”. “Gli israeliani in tutto il Paese – durante lo Shabbat e la festa di Simchat Torah – questa mattina si sono svegliati con le sirene che suonavano e Hamas che lanciava razzi contro di loro da Gaza. Ci difenderemo”, hanno annunciato le forze di difesa israeliane (Idf). Per Gallant, “Hamas ha commesso un grave errore questa mattina. Lo Stato di Israele vincerà questa guerra”.

I social network sono invasi da video su quanto sta accadendo, di cui ancora però non è chiara l’autenticità. Alcuni mostrano quelli che sembrerebbero essere uomini armati palestinesi in uniforme all’interno della città di confine israeliana di Sderot. In un altro, proveniente da Gaza, si vede quello che sembrerebbe il corpo senza vita di un soldato israeliano calpestato da una folla inferocita che grida “Dio è grande”. In un altro ancora, militanti palestinesi trascinano via un soldato israeliano vivo su una motocicletta. Da alcune riprese, poi, si vede una folla di palestinesi che ballano intorno e sopra un carro armato israeliano in fiamme.

Il bilancio delle vittime cresce di ora in ora. Oltre 60 i morti in Israele, secondo il Magen David Adom, equivalente locale della Croce Rossa. I feriti sono oltre 700. Alcuni ospedali hanno chiesto alla popolazione donazioni di sangue.

Annota Nello Del Gatto per La Stampa: “Potrebbero essere diversi i motivi dietro l’attacco a sorpresa di stamattina da Gaza. Non è la prima volta che dalla Striscia partano razzi verso Israele in occasione di ricorrenze. E in questi giorni ce ne sono almeno tre. Innanzitutto oggi è l’ultimo giorno della festa ebraica di Sukkot, che chiude il ciclo dei festeggiamenti di inizio anno ebraico, cominciato con Rosh Hashanah e proseguito con Yom Kippur. Uno dei periodi più sacri dell’anno per gli israeliani, quando si riuniscono le famiglie e molti israeliani ed ebrei viaggiano nel paese e all’estero per stare con i parenti o approfittare delle scuole chiuse per viaggiare. L’attacco a sorpresa è avvenuto anche il giorno dopo la data che ha segnato il cinquantesimo anniversario dell’attacco a sorpresa di Egitto e Siria, che diede inizio alla guerra dello Yom Kippur, il 6 ottobre 1973. Inoltre ieri migliaia di manifestanti nella Striscia di Gaza hanno festeggiato l’anniversario della nascita del movimento di Hamas, che ha visto la luce nel 1987 come 

Nei giorni scorsi Israele stava monitorando diverse operazioni sospette e portando avanti diversi controlli, soprattutto in Cisgiordania dalle parti di Jenin, nei territori palestinesi, da sempre una spina nel fianco per il paese ebraico. C’erano stati i consueti raid dell’esercito alla ricerca di terroristi e fiancheggiatori con vittime e arresti, ma non ci si aspettava un attacco del genere. Anche perché pure nelle ultime crisi con la striscia di Gaza, Hamas si era sempre tenuta lontana, lasciando il palcoscenico ad altri gruppi, come il Jihad Islamico Palestinese. Anzi, in più di una occasione ha fatto sapere di non voler entrare nel conflitto tra l’altro forte gruppo armato terrorista della Striscia e Israele”.

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“Gli Hezbollah libanesi filo-iraniani seguono “da vicino e con grande interesse gli sviluppi sul terreno palestinese. La nostra dirigenza in contatto diretto con la direzione della resistenza palestinese dall’interno e dall’esterno (della Palestina) e valuta costantemente con la situazione e l’andamento delle operazioni”, si legge in un comunicato diffuso dal partito armato jihadista sciita. “Chiediamo al governo sionista nemico di imparare lezioni dai fatti che la resistenza palestinese ha imposto sul terreno”, afferma Hezbollah nella sua prima reazione ufficiale all’offensiva militare di Hamas contro Israele.

“Ci congratuliamo con i combattenti palestinesi” ha detto il consigliere della Guida suprema iraniana Ali Khamenei, Rahim Safavi, dopo gli attacchi di Hamas. “Saremo al fianco dei combattenti palestinesi fino alla liberazione della Palestina e di Gerusalemme”, afferma Safavi, secondo quanto riporta l’agenzia semi-ufficiale iraniana Isna.

I palestinesi hanno il diritto di difendersi “dal terrore dei coloni e dall’occupazione militare” di Israele: lo ha detto il presidente dell’Autorità nazionale palestinese (Anp), Mahmoud Abbas. A Ramallah, in Cisgiordania, si sta svolgendo una riunione di emergenza nella sede dell’Anp. Abbas ha sottolineato la necessità di “garantire protezione” per i palestinesi.

Negli ospedali di Gaza, da questa mattina, si contano 161 vittime e quasi mille (931) feriti. Lo riferisce il Ministero della Sanità palestinese, secondo quanto riporta Al Jazeera. In queste cifre – fanno notare fonti di Gaza – sono inclusi anche i membri dei ‘commando’ di Hamas penetrati in Israele, uccisi in combattimenti con l’esercito israeliano.

Quello che sta succedendo tra Gaza e Israele “è un precipizio pericoloso”, ha detto il coordinatore speciale Onu per il processo di pace in Medio Oriente, Tor Wennesland: “Faccio appello a tutti affinché si tirino indietro dal baratro”. Forte la preoccupazione per i civili: Wennesland parla di “scene orribili di violenza” e “attacchi atroci” proprio contro la popolazione civile.

Anche l’Arabia Saudita, Paese che sta negoziando con Israele per normalizzare i rapporti tra i due Paesi, ha chiesto la fine immediata dell’escalation tra israeliani e palestinesi. “Il regno sta seguendo da vicino gli sviluppi senza precedenti tra un certo numero di fazioni palestinesi e le forze di occupazione israeliane”, ha dichiarato il ministero degli esteri saudita in una dichiarazione pubblicata su X. “Il regno chiede la fine immediata dell’escalation tra le due parti, proteggere i civili e dare prova di moderazione”, continua la dichiarazione.

“Aspettiamoci un conflitto che perdurerà in maniera considerevole perché in ballo ci sono equilibri più grandi”. E’ quanto sottolinea, intervenendo a Sky TG24, il presidente dell’Ispi , l’ambasciatore e Giampiero Massolo, già segretario generale della Farnesina. . “A questo punto – spiega – entra in gioco una spirale di azioni e reazioni. Vi è una supremazia militare israeliana, mentre dal lato di Hamas tutti temiamo azioni terroristiche che potrebbero aggravare la situazione”.

“Vorrei sottolineare – prosegue Massolo – che si tratta di un attacco di sorpresa, che non può non incidere anche psicologicamente sul morale israeliano. In secondo luogo Israele aveva una certezza di sicurezza, grazie a un sistema anti-missile che riusciva a scudare validamente i missili diretti sul territorio”. Quest’attacco invece è portato avanti da “persone che riescono a oltrepassare muri apparentemente invalicabili e riescono ad agire sul territorio, per lo meno nelle città israeliane di confine. Due elementi psicologici sui quali Hamas gioca”.

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Il “fantasma di Gaza”

E’ il “fantasma’ di Gaz”, pochissimi hanno contatti diretti con lui e ci sono dubbi persino sulla sua reale identità. Mohammad Deif è il comandante militare di Hamas, l’uomo che oggi 7 ottobre 2023 ha annunciato l’inizio di una “operazione militare” senza precedenti contro Israele, di cui da anni è il nemico numero uno. 

Il capo delle Brigate Ezzedin al-Qassam dal luglio 2002 si è unito a Hamas nel 1990 e negli ultimi 20 anni è sopravvissuto a diversi tentativi israeliani di assassinarlo. In un raid nel 2014 perse la moglie e il figlioletto di sette mesi, mentre il più recente tentativo conosciuto di eliminarlo risale all’operazione ‘Guardiano delle Mura’ nel 2021.

Deif è la mente della strategia del lancio di razzi contro lo Stato ebraico e della costruzione dei tunnel per infiltrare uomini e armi. E’ ritenuto il più inflessibile oppositore al cessate il fuoco con Israele. Nato a Khan Younis più o meno 60 anni fa, Deif è in realtà un ‘fantasma’ sia per gli israeliani che per i palestinesi: l’ultima sua foto risale al 2001, quando fu rilasciato da un carcere dell’Anp.

Nessuno sa neanche se Mohammed Deif sia il suo vero nome, anzi, alcuni sostengono che sia nato come Mohammed al-Masri e che abbia assunto il ‘nome di battaglia’ con cui è noto da un personaggio che aveva interpretato a teatro ai tempi dell’università. Perché a Deif, da studente di Scienze all’Università islamica di Gaza, piaceva molto fare l’attore e aveva fondato un gruppo, chiamato “The Returners” (coloro che tornano), in riferimento al desiderio dei palestinesi di tornare nella terra in cui vivevano prima della nascita dello Stato di Israele.

Una passione, quella della recitazione, che Deif ha mantenuto anche dopo essere diventato un militante di Hamas – dopo l”iniziazione’ con la Fratellanza musulmana, di cui il movimento di resistenza islamico è una costola – prestando il proprio volto nei video di propaganda del gruppo. 

Nel 1990 venne arrestato per la prima volta dagli israeliani, che però lo rilasciarono dopo poco. Ed è da allora che partecipa attivamente alla creazione delle Brigate al-Qassam, dimostrando un’abilità particolare con le armi, in particolare con razzi e bombe.

Nel 1996, dopo la morte dell”ingegnere’ di Hamas, Yahya Ayash, ucciso dagli israeliani con un cellulare imbottito di esplosivo, Deif – il cui nome in arabo significa ‘ospite’ – assume un ruolo sempre più centrale nelle Brigate e nell’ideazione degli attacchi contro il “nemico sionista”. Parallelamente sparisce dalla circolazione, mentre nel 2002 riappare come leader del braccio armato di Hamas, diventando, secondo l’intelligence dello Stato ebraico, la mente di tutti i più sanguinosi attentati suicidi contro autobus e ristoranti israeliani degli anni Duemila.

E’ in quel periodo che sopravvive a numerosi tentativi di ucciderlo, tentativi che lo avrebbero lasciato cieco da un occhio e su una sedia a rotelle. E che hanno contribuito ad accrescere la leggenda intorno al suo personaggio, che i palestinesi considerano un eroe, anche per il suo stile di vita frugale. “Mantiene un basso profilo e vive nascosto tra la gente – raccontava Imad Falouji, un ex leader di Hamas e fondatore delle Brigate, uno dei pochi che può vantarsi di averlo incontrato – Si muove con diverse identità e diversi passaporti e finora è riuscito a nascondersi perché gira con una cerchia molto ristretta di persone. E’ per questo che è ancora vivo”. 

Nella sua strategia, oltre allo sviluppo di razzi sempre più sofisticati per colpire Israele, rientra anche la costituzione di una forza di combattenti addestrati per infiltrarsi attraverso i tunnel e colpire. Deif è anche ritenuto molto vicino a Teheran.

Il “fantasma” si è materializzato. La guerra è iniziata.

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