I vertici militari americani stanno esercitando pressioni su Israele per evitare un’invasione in larga scala di Gaza, temendo che ciò porterebbe a una sanguinosa guerriglia urbana simile a quella che le forze americane hanno dovuto affrontare in Iraq e in Siria.
In una visita a Tel Aviv, il generale James Glynn, ex comandante delle forze speciali dei marines, ha illustrato ai suoi omologhi israeliani le lezioni apprese dalle battaglie di Falluja e Mosul. Glynn ha sottolineato che un’invasione di Gaza sarebbe un’impresa pericolosa e difficile, che comporterebbe un rischio significativo per i civili e potrebbe portare a un’escalation del conflitto nella regione.
Gli americani stanno proponendo a Israele di optare per una combinazione di raid aerei mirati e blitz delle operazioni speciali. Questa strategia, secondo gli americani, sarebbe meno rischiosa e consentirebbe a Israele di raggiungere i suoi obiettivi senza provocare un bagno di sangue.
Il governo israeliano ha dichiarato di star valutando tutte le opzioni, ma non ha ancora preso una decisione definitiva.
Le preoccupazioni americane
Gli americani sono preoccupati che una invasione di Gaza da parte di Israele avrebbe molti rischi: Metterebbe a rischio gli ostaggi in mano ad Hamas. Provocherebbe altre morti tra i civili palestinesi. Rischierebbe di attivare una pericolosa escalation in tutta la regione.
Gli americani temono inoltre che Israele non abbia una strategia chiara su cosa fare dopo un’invasione di Gaza. Ciò potrebbe portare a una sanguinosa occupazione israeliana della Striscia di Gaza a tempo indeterminato.
Le preoccupazioni europee
Le preoccupazioni americane sono condivise da molti europei. I leader europei hanno espresso preoccupazione per la possibilità di un’escalation del conflitto tra Israele e Hamas e hanno invitato le due parti a tornare al tavolo dei negoziati.
Argomenti: Guerra di Gaza