L'Onu: "Sia Hamas che Israele hanno commesso crimini di guerra"
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L'Onu: "Sia Hamas che Israele hanno commesso crimini di guerra"

L’alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Volker Türk, ha affermato che sia Hamas che Israele hanno commesso crimini di guerra da quando è scoppiato il conflitto il mese scorso.

L'Onu: "Sia Hamas che Israele hanno commesso crimini di guerra"
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9 Novembre 2023 - 01.57


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L’alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Volker Türk, ha affermato che sia Hamas che Israele hanno commesso crimini di guerra da quando è scoppiato il conflitto il mese scorso.

«Le atrocità perpetrate dai gruppi armati palestinesi il 7 ottobre sono state terribili, brutali e scioccanti: sono stati crimini di guerra, così come lo è la continua detenzione di ostaggi», ha affermato Türk, citato dai media internazionali.

«Anche la punizione collettiva da parte di Israele dei civili palestinesi costituisce un crimine di guerra, così come l’evacuazione forzata illegale dei civili», ha aggiunto l’alto commissario Onu.

Türk si è espresso così ieri dopo aver visitato il valico di Rafah, che ha definito come una simbolica ancora di salvezza per i 2,3 milioni di persone che vivono a Gaza. «L’ancora di salvezza è stata ingiustamente, scandalosamente debole», ha detto, chiedendo che vengano consegnati più aiuti umanitari all’enclave palestinese.

L’alto commissario Onu ha inoltre esortato entrambe le parti ad accettare un cessate il fuoco sulla base di tre imperativi in materia di diritti umani: la fornitura di aiuti a Gaza, il rilascio degli ostaggi da parte di Hamas e l’attuazione di «una fine duratura dell’occupazione basata sui diritti dei palestinesi e degli israeliani all’autodeterminazione e ai loro legittimi interessi di sicurezza».

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Israele ha commentato le accuse di crimini di guerra affermando che «gli attacchi delle Forze di difesa israeliane contro obiettivi militari sono soggetti alle pertinenti disposizioni del diritto internazionale, inclusa l’adozione di precauzioni fattibili e la valutazione che il danno accidentale ai civili non sia eccessivo rispetto al vantaggio militare atteso dall’attacco».

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