Bibi Netanyahu ha finito di fare il bello e il cativo tempo.
I leader dei kibbutz Be’eri e Nir Oz, devastati dall’attacco sferrato da Hamas lo scorso 7 ottobre, hanno rifiutato di recarsi all’incontro organizzato dal primo ministro Benjamin Netanyahu. «Venga lui» a vedere la devastazione nelle località al confine con la Striscia di Gaza, è il messaggio dei capi dei kibbutz.
Le comunità colpite nel sud di Israele contestano al premier israeliano di averli incontrati solo adesso, quasi due mesi dopo l’assalto, e di aver deciso di tenere colloqui solo con la leadership del kibbutz piuttosto che con l’intera popolazione. Lo riporta Channel 12.
«Se il primo ministro desiderasse venire al Kibbutz Be’eri, incontrare la direzione del kibbutz e i membri del kibbutz, vedere le atrocità commesse il 7 ottobre e avere una conversazione sui piani per la riabilitazione di Be’eri, noi saremo sempre felice di ospitarlo previo accordo», afferma il kibbutz in un comunicato rilanciato dal sito di notizie Walla.
«Chiediamo che il primo ministro incontri gli abitanti del kibbutz, tutti. I bambini, i genitori, le famiglie scampate al terribile massacro del 7 ottobre», ha detto Osnat Peri, segretario del Kibbutz Nir Oz. «Non solo i rappresentanti delle comunità hanno bisogno di risposte, ma tutti noi. Non solo io, ma tutti noi meritiamo di sapere perché un quarto della popolazione del nostro kibbutz è stata rapita o uccisa», ha aggiunto.
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