Gli alleati del primo ministro ungherese di estrema destra Viktor Orbán terranno un incontro a porte chiuse con i repubblicani a Washington per spingere per la fine del sostegno militare statunitense all’Ucraina.
I membri dell’Istituto ungherese per gli affari internazionali e il personale dell’ambasciata ungherese a Washington inizieranno lunedì un evento di due giorni ospitato dal thinktank conservatore della Heritage Foundation.
Il primo giorno prevede interventi sulla guerra in Ucraina e argomenti come le guerre culturali transatlantiche. Tra gli ospiti previsti ci sarà Magor Ernyei, direttore internazionale del Centro per i Diritti Fondamentali, l’istituto che ha organizzato la CPAC (Conservative Political Action Conference) in Ungheria. Kelley Currie, ex ambasciatrice sotto l’allora presidente Donald Trump, ha detto di essere stata invitata “ma ha rifiutato”.
Secondo una fonte repubblicana, alcuni dei partecipanti, compresi membri repubblicani del Congresso, sono stati invitati a partecipare ai colloqui a porte chiuse il giorno successivo.
L’incontro si svolgerà in un contesto di dibattito teso a Washington sul futuro dell’Ucraina. La settimana scorsa la Casa Bianca aveva avvertito che, senza un’azione del Congresso, i soldi per acquistare più armi ed equipaggiamenti per Kiev finiranno entro la fine dell’anno. Mercoledì i repubblicani al Senato hanno bloccato un disegno di legge di spesa di emergenza per finanziare la guerra in Ucraina.
Una fonte diplomatica vicina all’ambasciata ungherese ha detto: “Orbán è fiducioso che gli aiuti all’Ucraina non passeranno al Congresso. Ecco perché sta cercando di bloccare anche gli aiuti dell’UE”.
