Un sistema anonimo di verifica dell’età per limitare l’accesso online ai minorenni a contenuti inadeguati, come quelli violenti, la pornografia o ai portali di scommesse, è stato presentato oggi a Madrid dall’Agenzia di Protezione di dati (Aepd). E un’applicazione sul cellulare, in via di sviluppo, che potrà essere disponibile per tutti i sistemi operativi, riporta l’agenzia Efe.
Permetterà di verificare l’età dell’utente che voglia accedere a contenuti per adulti, senza che l’identità della persona né i dati personali siano messi a conoscenza della pagina web o della piattaforma in questione.
A differenza di quanto avviene oggi, quando basta un click per autocertificare di essere maggiori di 14 anni per ottenere l’accesso ai contenuti Internet, per i computer o le consolle di videogiochi sarà l’applicazione a emettere una sorta di codice QR, che potrà essere letto dallo stesso dispositivo per confermare che l’utente è autorizzato all’accesso.
La certificazione funzionerebbe in maniera simile a quella dei certificati elettronici e sarebbe come questi emessa dalla Fabrica Nacional de la Moneda y Timbre a modo di documento ufficiale, come la carta di identità. Ma a differenza di quest’ultima, in maniera anonima, senza condividere le credenziali dell’utente con il provider di contenuti, e accreditando solo che è maggiore di età.
Si tratta di un sistema che «coniuga la protezione dell’infanzia e l’interesse superiore del minore con il diritto fondamentale alla protezione dati di tutti i cittadini», ha indicato la direttrice dell’Afpd nel corso della presentazione. L’ iniziativa, ancora in itinere, mira a far fronte, fra l’altro, al preoccupante aumento delle aggressioni sessuali commesse da minorenni, aumentate in Spagna del 116% dal 2017 a oggi, secondo l’ultimo rapporto della Procura generale dello Stato. Lo scorso anno sono stati indagati 1973 casi di abusi sessuali commessi da minori di 18 anni.
Fra le cause complesse dell’incremento, il rapporto evidenzia l’accesso precoce a contenuti inadeguati, pornografici e violenti. Stando a un’inchiesta di Save the Children, oltre la metà dei minorenni spagnoli ha avuto accesso a contenuti porno prima dei 13 anni e un 8,7% prima dei 10, con un’età media di 12 anni.