Israele su pressione Usa valuta l'apertura del valico di Erez per far arrivare più aiuti umanitari
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Israele su pressione Usa valuta l'apertura del valico di Erez per far arrivare più aiuti umanitari

Israele sta valutando l'apertura del valico di Erez, nel nord della Striscia di Gaza, per far arrivare gli aiuti umanitari nel nord di Gaza.

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Sfollati di Gaza
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4 Gennaio 2024 - 10.26


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 Israele sta valutando l’apertura del valico di Erez, nel nord della Striscia di Gaza, per far arrivare gli aiuti umanitari nel nord di Gaza.

Questo avviene sotto la pressione degli Stati Uniti, che condizionano il loro continuo sostegno ai combattimenti all’aumento degli aiuti a Gaza, e in vista della visita del segretario di stato americano Antony Blinken prevista per la prossima settimana in Israele. Contemporaneamente, lo stato ebraico sta valutando la possibilità di far entrare i tir di aiuti attraverso un varco nella recinzione di confine vicino al Kibbutz Be’eri, utilizzato dalle Idf (Forze di difesa israeliane) per trasportare le truppe nella Striscia.

Attualmente, duecento tir carichi di aiuti umanitari entrano nella Striscia ogni giorno, per lo più attraverso l’Egitto e il valico di Rafah, e alcuni attraverso Israele e il valico di Kerem Shalom, riaperto il mese scorso su pressione americana. Il 60 per cento degli aiuti è fornito dalla Croce Rossa Internazionale e dall’Unrwa, il resto da altre agenzie civili internazionali.

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