La guerra è un orribile frullatore di vite, di storie, di sogni, di impegni. Svyatoslav aveva una vita, un amore, sogni, un impegno costante e appassionato per la tutela della natura e degli animali. impegni che la guerra gli aveva chiesto di mettere da parte. Tutto è finito per un frammento di bomba che gli ha reciso l’arteria, al fronte.
Il 3 gennaio chi lo aveva amato e seguito nei suoi impegni a difesa della natura e dell’ambiente, gli ha dato l’ultimo saluto in uno dei cimiteri di Kiev.
Svyatoslav Romanchuk era un famoso speleologo e ingegnere, attivista per i diritti degli animali. Alla scoppio della guerra seguita all’invasione russa, Romanchuk, è andato al fronte col nominativo Nutriy. Si era unito alla difesa territoriale dopo l’inizio dell’invasione ed è stato ucciso il 28 dicembre nella regione di Donetsk.
Era tornato a casa lo scorso 25 settembre, a Kiev l’aspettava la sua fidanzata, Anna Danylenko. L’ha sposata ed è tornato al fronte. È stata lei, la moglie di Romanchuk a dare la notizia della morte di Svyatoslav: “Il mio Slava è stato ucciso…Al primo sguardo, era iniziata la magia. Finalmente avevo trovato il mio amore, l’uomo con cui dividevo gli stessi valori, il compagno che aveva sempre voglia di scherzare e ridere. Mi mancavano così tanto i suoi abbracci, teneri, caldi, cullanti, per tutto questo tempo…Dio, quanto mi dispiace per tutti i suoi piani e i suoi sogni”.
Anna lo ricorda raccontando alcuni passaggi della sua vita appassionata per la natura:”Qualche anno prima che il salvataggio degli animali diventasse la sua specialità, aveva salvato un castoro dalle fogne… Una volta abbiamo escogitato il modo per salvare un gatto che era rimasto prigioniero di una scalata ardita..”.
Argomenti: guerra russo-ucraina