Putin le studia tutte, ma proprio tutte, per recuperare uomini da mandare al fronte nella guerra all’Ucraina. L’ultima: le autorità russe spengono il riscaldamento nelle carceri in modo che i prigionieri considerino conveniente andare a combattere in Ucraina. La denuncia è di Olga Romanova, attivista per i diritti umani e fondatrice del progetto “Russia Behind Bars”.
Secondo l’edizione tedesca della Bild, che cita la Romanova,Vladimir Putin avrebbe deciso di usare il freddo per ricostituire le truppe indebolite in Ucraina. Ora, in molte regioni della Russia, le temperature sono vicine ai minimi storici, oggi nella stessa capitale il termometro segnava un -24.
“Hanno semplicemente spento il riscaldamento quando la temperatura era abbondantemente sotto lo zero – dice la denuncia – le condizioni nelle carceri devono diventare insopportabili…In Russia ci sono tre gruppi della popolazione per i quali la maggioranza non prova compassione quando muore al fronte: i prigionieri, le minoranze che vivono in regioni povere lontane da Mosca, e nuovi cittadini. Mentre questi tre gruppi combattono e muoiono in Ucraina – è la considerazione finale – Putin può creare nel Paese un’illusione di normalità”.