«Portare a casa 136 ostaggi nei sacchi mortuari non potrà mai essere considerata una vittoria». È il duro atto di accusa lanciato al premier israeliano Benjamin Netanyahu da Jon Polin, padre di Hersh Goldberg-Polin, uno dei 136 sequestrati nelle mani di Hamas a Gaza.
Parlando alla manifestazione inscenata vicino alla residenza del capo del governo a Gerusalemme, ha ricordato come i cittadini israeliani hanno «un contratto con il Paese: in cambio dei nostri servizi e delle nostre tasse, ci aspettiamo che il governo ci mantenga al sicuro, e questo governo e questo primo ministro ci hanno completamente deluso».
«Chiediamo che risolva il fallimento del 7 ottobre», ha aggiunto Polin. Familiari degli ostaggi si sono accampati su Azza Street chiedendo che si raggiunga un accordo per la loro liberazione.
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