Una giuria di New York ha condannato Donald Trump a pagare 83,3 milioni di dollari di risarcimento per aver diffamato la scrittrice Jean Carroll negando nel 2019 – quando era presidente – un’aggressione sessuale di quasi 30 anni fa in un lussuoso grande magazzino della Grande Mela.
Carroll aveva chiesto 24 milioni. È la seconda condanna civile dopo quella del maggio scorso, quando il tycoon fu riconosciuto responsabile della stessa violenza, oltre che di diffamazione, e costretto a pagare 5 milioni di dollari. Immediata la presa di posizione di Trump: “Verdetto ridicolo, è una caccia alle streghe”.
Somma più alta di quella attesa
Si tratta di una somma molto più alta di quella attesa: oltre ai 18,3 milioni di danni “compensatori” (per lo stress emotivo e il danno alla reputazione e quindi mancato guadagno) ci sono anche ben 65 milioni di danni “punitivi” (come deterrenza contro ulteriori diffamazioni).
L’uscita di Trump dall’aula
La giuria era chiamata a decidere se l’ex presidente avrebbe dovuto risarcire la scrittrice con più dei 5 milioni di dollari che erano già stati accordati a Carroll lo scorso anno, nel processo nel quale venne stabilito che Trump abusò sessualmente di lei nel 1996, diffamandola poi nel 2002. I giurati sono entrati in camera di consiglio nel pomeriggio, dopo avere concluso il dibattimento, scandito dalla drammatica uscita di Trump dall’aula, mentre parlava uno degli avvocati di Carroll. L’ex presidente è in seguito tornato in aula, per ascoltare gli argomenti del suo difensore.
La battaglia tra legali
L’avvocato di Carroll, Roberta Kaplan, aveva chiesto alla giuria di assegnare alla scrittrice 24 milioni di dollari in danni compensativi e molti altri danni punitivi. L’avvocato di Trump, Alina Habba, ha affermato che l’ex inquilino della Casa Bianca aveva detto la verità quando aveva confutato le affermazioni di Carroll, in una serie di dichiarazioni nel 2019. La legale ha inoltre sostenuto che l’associazione di Carroll con Trump aveva dato alla scrittrice la fama che desiderava e che le minacce di morte che aveva ricevuto non potevano essere attribuite alle parole dell’ex presidente.
La decisione della giuria
La giuria, composta da sette uomini e due donne, era chiamata solamente a decidere l’entità dei danni, perché le era stato detto di accettare come veritieri i risultati di un’altra giuria che lo scorso maggio aveva assegnato a Carroll 5 milioni di dollari, dopo avere concluso che Trump aveva abusato sessualmente della scrittrice nel camerino di un lussuoso grande magazzino di Manhattan. Trump in quel procedimento era anche accusato di avere diffamato Carroll nel 2022, sostenendo che la scrittrice aveva inventato l’accusa per vendere un libro di memorie.
“Verdetto ridicolo, è una caccia alle streghe”
“Assolutamente ridicolo! Sono totalmente in disaccordo con i verdetti, e farò appello contro questa intera caccia alle streghe diretta da Joe Biden e concentrata su di me e sul Partito repubblicano. Il nostro sistema legale è fuori controllo e viene usato come arma politica. Ci hanno tolto tutti i diritti del Primo Emendamento. Questa non è l’America!”. Così Donald Trump ha commentato sul suo social network Truth il verdetto.
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