Una sentenza e le conseguenze politiche. Il governo del Brasile ha chiesto «immediata osservanza» della decisione dalla Corte internazionale di giustizia (Icj) dell’Aia che chiede a Israele di impedire qualsiasi atto di «genocidio» e di consentire l’ingresso di aiuti umanitari a Gaza.
In una nota le autorità del Paese sottolineano «l’importanza del pieno e immediato rispetto della decisione» del massimo organo giudiziario dell’Onu, che è «giuridicamente vincolante».
Brasilia è convinta che «le misure precauzionali contribuiranno a garantire il rispetto della Convenzione» sul genocidio – firmata nel 1948 dopo l’Olocausto – e la tutela dei diritti del popolo palestinese, nonché i necessari e immediati aiuti umanitari, portando alla tempestiva cessazione delle ostilità. Il Brasile ribadisce inoltre «la sua difesa di uno Stato palestinese economicamente vitale che viva fianco a fianco con Israele, in pace e sicurezza, entro confini reciprocamente concordati e riconosciuti a livello internazionale, che includono la Striscia di Gaza e la Cisgiordania, con Gerusalemme Est come capitale».
Nel comunicato ufficiale, il governo di Luiz Inacio Lula da Silva ha chiesto ancora una volta il «rilascio immediato dei restanti ostaggi nelle mani di Hamas». Il Brasile ha sostenuto sin dal primo momento il Sudafrica che a fine di dicembre si è rivolto alla Corte con un ricorso contro Israele per chiedere misure per impedire presunto genocidio in corso.