A Gaza, è sempre più difficile per le donne partorienti e i loro figli accedere alle cure mediche pre e post-natali. L’ospedale emiratino di maternità è l’unica struttura rimasta nell’area di Rafah per assistere le donne incinte, ma a causa della continua crescita dei bisogni della popolazione e una carenza di risorse, l’ospedale è ora in grado di rispondere solo ai parti più a rischio e urgenti. Medici Senza Frontiere (MSF) è profondamente preoccupata per la crescente mancanza di assistenza ostetrica per le donne a Gaza.
«Con così tante persone sfollate, la situazione a Rafah è spaventosa» dichiara Pascale Coissard, coordinatrice dell’emergenza di MSF a Gaza. «Tutti gli spazi sono sovraffollati, con persone che vivono in tende, scuole e ospedali. L’ospedale emiratino sta attualmente affrontando tre volte il numero di parti che gestiva prima della guerra».
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, sono circa 50.000 le donne incinte a Gaza, e circa 20.000 bambini sono nati dall’inizio della guerra, secondo l’Unicef.