Nadezhdin sfida Putin ma le firme rischiano di essere annullate e nessuno vuole stampare il giornale d'opposizione
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Nadezhdin sfida Putin ma le firme rischiano di essere annullate e nessuno vuole stampare il giornale d'opposizione

Domani Boris Nadezhdin saprà se le firme da lui raccolte per candidarsi in alternativa a Putin sono state accettate o respinte. La Commissione elettorale già all'inizio dell'esame delle firme ha fatto sapere di aver trovato parecchi errori.

Nadezhdin sfida Putin ma le firme rischiano di essere annullate e nessuno vuole stampare il giornale d'opposizione
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4 Febbraio 2024 - 21.43


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Domani Boris Nadezhdin saprà se le firme da lui raccolte per candidarsi in alternativa a Putin sono state accettate o respinte. La Commissione elettorale già all’inizio dell’esame delle firme ha fatto sapere di aver trovato parecchi errori.

In Unione Sovietica come nella Russia post-sovietica la Commissione elettorale è sempre stata un tassello decisivo del sistema di potere del Cremlino. L’anticipazione data all’inizio dell’esame delle firme pro Nadezhdin lasciano poche speranze. Ma Nadezhdin è dell’idea che l’ultima a morire è la speranza e per questo si è mosso per dare vita ad un giornale che lo accompagni in campagna elettorale. Compito quasi impossibile trovare una tipografia disposta a stamparlo. Alla fine di un lungo e travagliato percorso l’ha trovata e per comprensibili motivi non ha voluto dire quale e dove. “Come dice il proverbio – ha ricordato – chi vuole troverà mille opportunità. Presto il giornale potrà arrivare ai cittadini di tutto il paese”.

Il giornale pre-elettorale doveva essere stampato da una delle tipografie di Mosca. Tuttavia, all’ultimo momento, la tipografia, che era stata pagata circa 4,5 milioni di rubli, si è rifiutata di collaborare con lo scomodo candidato di opposizione. Un rifiuto – hanno detto i titolari della tipografia – seguito a un ordine “dall’alto”. La tipografia ha restituito il denaro. Successivamente, la sede centrale di Nadezhdin si è rivolta a più di 60 tipografie di Mosca, della regione di Mosca, di Voronezh e Nizhny Novgorod, ma ovunque con vari pretesti l’incarico è stata rifiutato.

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Oggi, Boris Nadezhdin è l’unico leader politico che si oppone apertamente alla guerra e che si candida alla presidenza della Federazione Russa. Il Cremlino non è pronto a consentire alla Commissione elettorale centrale della Federazione Russa di dare l’ok a politici con una posizione contraria alla guerra.

Nadezhdin saprà domani se il diktat del Cremlino cancellerà le tante firme raccolte in calce alla sua candidatura. Nei giorni di raccolta delle firme si sono viste inedite file nei centri di raccolta, immagini che avranno turbato il Cremlino che fino ad allora aveva snobbato ogni candidatura si affacciasse all’orizzonte.

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