Secondo Putin, la Polonia è addirittura corresponsabile dell’annessione della Crimea da parte della Russia nel 2014.
L’intervista americana di Putin vista dalla Polonia. Varsavia – comprensibilmente preoccupata delle intenzioni del presidente russo ha voluto leggere con la lente di ingrandimento l’intervista rilasciata da Putin a Tucker Carlson, giornalista assai vicino a Trump.
Più che un’intervista, un monologo del leader russo, un microfono aperto che suona come palcoscenico internazionale dell’apertura di campagna elettorale. Spazio offerto dall’amico americano.
“Siamo stati provocati dal colpo di Stato – ha detto Putin – Polonia, Francia e Germania non hanno mantenuto l’accordo che garantiva il potere al presidente Yanukovich e a un governo filo-russo in Ucraina. E non ci sarebbe stato bisogno di spargimenti di sangue e anche la Crimea sarebbe rimasta con l’Ucraina”, ha recitato il presidente russo nell’intervista la giornalista americano di destra.
“L’intervista americana di Putin, annunciata da giorni – scrive da Varsavia OKO. press – era un monologo dello zar-colonizzatore. Conteneva alcuni spilli avvelenati, come quello su chi comanda davvero in America, che scommette sul deterioramento delle relazioni tra Stati Uniti e Russia, e sul cristianesimo di Putin”.
Riguardava anche la Polonia – nota OKO. press – e Tucker Carlson, l’intervistatore di Putin, sembrava non aver capito nulla per la maggior parte della conversazione”, scrive Agnieszka Jedrzejczyk, giornalista di OKO.press, che ha analizzato la propaganda del Cremlino fin dai primi giorni della guerra all’ Ucraina.
Alla domanda di Tucker Carlson sulle ragioni dell’attacco all’Ucraina – nota la giornalista polacca – Putin ha risposto per mezz’ora, formulando ragioni pseudo-storiche, ma confondendo date ed epoche. Nel corso dell’intervista il tema della Polonia è apparso ripetutamente, e ogni volta la Polonia è stata presentata da Putin come un Paese ostile, che “disturba la politica russa e si orienta aggressivamente verso la Russia”.