Israele dopo lo sconsiderato attacco al Vaticano frena: "Traduzione errata, la Santa Sede ha buone intenzioni
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Israele dopo lo sconsiderato attacco al Vaticano frena: "Traduzione errata, la Santa Sede ha buone intenzioni

Raphael Schutz, ambasciatore di Israele presso la Santa Sede, parla con Repubblica del «malinteso» con il Vaticano. Mercoledì, una nota dell'ambasciata aveva definito «deplorevole» la dichiarazione del cardinale Pietro Parolin

Israele dopo lo sconsiderato attacco al Vaticano frena: "Traduzione errata, la Santa Sede ha buone intenzioni
Raphael Schutz ambasciatore di Israele presso la Santa Sede e papa Francesco
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16 Febbraio 2024 - 10.12


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Acqua sul fuoco dopo aver capito che l’attacco sconsiderato alla chiesa di FrancescoPurtroppo il mio italiano è tra lo scarso e l’inesistente, la nostra routine di lavoro è in inglese. La parola che abbiamo usato nel comunicato originale era ‘regrettable’, e mi attengo a essa. Per quanto riguarda la traduzione più accurata in italiano, lascio la parola a chi è bilingue».

Raphael Schutz, ambasciatore di Israele presso la Santa Sede, parla con Repubblica del «malinteso» con il Vaticano. Mercoledì, una nota dell’ambasciata aveva definito «deplorevole» la dichiarazione del cardinale Pietro Parolin sulla «carneficina» in corso a Gaza. Ieri, la precisazione: l’aggettivo regrettable «poteva essere tradotto in modo più preciso con `sfortunata´».

«È importante che le relazioni in generale, comprese quelle diplomatiche, si basino sempre sulla franchezza e sulla trasparenza – afferma Schutz – Finché esisteranno questi elementi, sarà più facile contenere le differenze di opinione e di prospettiva, come quelle attuali. Non ho il minimo dubbio sulle buone intenzioni del Vaticano. Condivido anche l’invito di Parolin a non perdere la speranza. Nella storia ebraica e israeliana ci sono stati molti momenti di difficoltà, ma la speranza è sempre stata ed è tuttora presente. Tuttavia, non mi sento qualificato per determinare quale sarebbe in questo momento il modo più efficace per la Santa Sede di incanalare la sua autorità morale unica».

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