Esattamente 20 anni fa, alle 7.30 di mattina,, nell’ora di punta, dieci ordigni esplosivi sui treni dei pendolari e nella stazione di Atocha, a Madrid, segnarono, due anni e mezzo dopo l’11 settembre, l’arrivo del terrorismo di Al Qaida in Europa: 192 persone di 17 nazionalità persero la vita nel più grave attentato sul suolo europeo dopo la strage di Lockerbie del 1988.
Una solenne cerimonia alla Galleria delle Collezioni Reali, accanto al Palazzo Reale di Madrid, presieduta dai monarchi spagnolo Felipe VI e Letizia e la partecipazione della commissaria europea agli Affari interni, Ylva Johansson, è stato il momento culminante della giornata di commemorazioni, aperta stamani da una manifestazione alla Puerta del Sol, con il sindaco di Madrid. Sui luoghi degli attentati sono stati deposti dei fiori.
«Ci riuniamo oggi in una delle città più importanti d’Europa per ricordare l’attentato terrorista più sanguinoso d’Europa di vent’anni fa. Ci riuniamo per ricordare coloro che morirono quel giorno, ma anche tutti coloro che sono morti in altri atti di terrorismo in Europa e altri luoghi. siamo qui per ricercare e onorare le vittime», ha detto la commissaria Ue Johansson alla presenza delle massime cariche dello Stato, di alcuni dei sopravvissuti agli attacchi terroristi, e delle associazioni delle vittime. «Avete pagato il prezzo dell’odio diretto ai nostri valori, alle nostre società, alle nostre democrazie. Non siete soli», ha aggiunto la Johansson, nel sottolineare che «la Spagna è pioniera nell’appoggio delle vittime».